William Bradford Shockley

Nato a Londra da genitori americani entrambi ingegneri minerari, il padre discendeva in linea diretta dai pellegrini della Mayflower ed era 24 anni più anziano della madre che fu la prima donna ispettrice delle miniere in Nevada.

Tornato in USA nel 1913 studiò brillantemente al Caltech dove si laureò nel 1932. Ottenne il dottorato nel 1936 al MIT di Boston col Prof J. C. Slater e nello stesso anno entrò ai Bell Labs, nel gruppo di Clinton J. Davisson (Nobel del 1937), dove rimase fino al 1955.

Insieme a James Fisk ideò un reattore nucleare e ne inviò comunicazione al governo che lo secretò agli stessi scienziati così che i fisici del Progetto Manhattan ne vennero a conoscenza solo dopo la guerra.

Durante la guerra fu Direttore del Gruppo di ricerca per le operazioni antisommergibili e poi si occupò dell’organizzazione delle squadre di bombardieri e per questo ottenne la Medaglia al Merito, massima onorificenza civile di guerra, fu poi più volte consulente della Difesa.

Nonostante la sua attività e i successi era infelice e tentò anche il suicidio, inoltre divorziò dalla moglie malata e si risposò con una infermiera.

Nel 1955 si dimise dai Bell Labs per fondare la Shockley Semiconductor (in società con la Beckman Instruments) per la produzione e sviluppo di transistor e dispositivi a semiconduttori. Scelse per la sua fabbrica una località vicino a Stanford, per la vicinanza con l’università, con l’oceano e le montagne che amava (eccellente alpinista) e perché lì vicino viveva la madre novantenne.

Nel 1956 gli fu assegnato il Premio Nobel per la Fisica, diviso con Walter H. Brattain e J. Bardeen, per gli studi sui semiconduttori e la scoperta dell’effetto transistor.

Il suo carattere arrogante e paranoico, tuttavia, rese le cose ben presto difficili per la la Shockley Semiconductor. Appena un anno dopo il Nobel, nel 1957, i migliori ricercatori, tra cui Gordon Moore e Robert Noyce, se ne andarono per fondare la Fairchild Semiconductor e pochi anni dopo la Intel Corporation. Come è noto accumularono una grande fortuna, ma Shockley che aveva avuto l’idea poteva solo stare a guardare e la sua società ben presto fallì. Per ironia della sorte i nuovi transistor erano basati su quello che Shockley aveva ideato nei primi anni alla Bell e chiamato field effect (effetto di campo), ma egli non ne aveva mai costruito neppure uno.

Quella valle, la Santa Clara Valley, divenne poi universalmente nota come Silicon Valley, patria dell’industria elettronica mondiale.

Nel 1963 fu chiamato alla cattedra di Scienze ingegneristiche all’Università di Stanford e fu un eccellente insegnante: aveva studiato come insegnare la creatività, in particolare il ‘problem solving’ e mise in pratica questi suoi studi pedagogici tenendo anche corsi per insegnanti di scuola superiore.

Il suo campo di ricerca ha spaziato in tutti i settori della fisica dello stato solido, ma si è occupato anche di organizzazione della ricerca e delle statistiche di produttività individuale nei laboratori di ricerca pubblici e privati. Oltre al Premio Nobel del 1956 ha avuto numerose onorificenze e premi, ha pubblicato vari manuali di fisica dello stato solido (tra i quali Electrons and Holes in Semiconductors, 1950) e ottenuto più di 50 brevetti.

Negli ultimi anni sviluppò opinioni sul miglioramento della ‘qualità’ delle popolazioni, basate su teorie eugenetiche simili a quelle degli anni ’20, alcune sue conferenze furono accusate di razzismo e per questo fu attaccato dai media, isolato e dileggiato dalla comunità civile e scientifica. Probabilmente le sue argomentazioni non avevano nulla a che fare con il razzismo, ma non riuscì mai a spiegarsi chiaramente e veniva sistematicamente contestato ad ogni apparizione pubblica, per cui si isolò nella sua abitazione, con pochi amici, nessun contatto con i figli e la sola assistenza della moglie Emmy. Quando morì, di tumore alla prostata, i figli lo appresero dai giornali.

Iniziale del cognome: S

Periodo: 1900-1920

Settore: Fisica dei solidi

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