Viktor Amazaspovich Ambartsumian (Виктор Амазаспович Амбарцумян)
Nato in Georgia, da una famiglia armena, il 5 settembre secondo il calendario giuliano, il padre era il filologo e scrittore HamazaspAsaturovich Ambartsumian, che tradusse l’Iliade in armeno.
Il suo nome è anche traslitterato in Victor Ambarzumian, o Ambarzumyan.
Studiò all’Istituto Pedagogico di Stato di Leningrado e poi al dipartimento fisico-matematico dell’Università di Leningrado (ora San Pietroburgo).
Già da studente, a 18 anni, pubblicò il suo primo lavoro scientifico, sui getti solari. Continuò poi gli studi post laurea all’Osservatorio di Pulkovo sotto la guida del professor A. A. Belopolskij dal 1928 al 1931.
Nel 1930 sposò Vera Feodorovna Klochihina (Вера Федоровна Клочихина)dalla quale ebbe quattro figli.
Dal 1931 tenne lezioni all’Università di Leningrado e nel 1934 fondò la Facoltà di Astrofisica che diresse fino al 1947. Dal 1939 al 1941 diresse anche l’Osservatorio Astronomico dell’università.
Nel 1932 pubblicò un lavoro “On the radiative equilibrium of a planetary nebula” che è ora considerato il caposaldo della moderna teoria delle nebulose gassose, poi sviluppata in altri lavori successivi, importante per spiegare l’evoluzione stellare.
In un altro lavoro, del 1936, diede una elegante soluzione ad un problema posto da Arthur Eddington sulle velocità stellari. Qualche decina di anni dopo (1979) un problema matematico simile si presentò nel campo della tomografia e secondo Allan McLeod Cormack, Premio Nobel per lo sviluppo della tomografia computerizzata (TAC), “i metodi di soluzione numerici trovati da Ambartsumian nella statistica di sistemi stellari smentiscono la diffusa credenza che la tomografia computazionale fosse impossibile senza i computer,… persino nel 1936 si sarebbero potuti applicare alla diagnosi medica”.
I lavori sulla dinamica stellare posero le basi della meccanica statistica dei sistemi stellari e per questo Ambartsumian ottenne il Premio della Federazione Russa nel 1995.
Nel 1935-’37 smentì i risultati di James Jeans sull’età della Via Lattea dimostrando che era più giovane di almeno un fattore 1000 rispetto a quanto comunemente creduto al tempo. Studiò anche l’assorbimento della luce da parte della materia interstellare della Galassia sviluppando la ‘teoria delle fluttuazioni’.
Allo scoppio della guerra era pro-rettore dell’Università di Leningrado e organizzò e poi diresse i lavori di evacuazione dei laboratori di ricerca nella lontana località di Elabuga. Qui per quattro anni organizzò il lavoro dei rifugiati e, sebbene gli anni di guerra fossero duri, contribuì alla fondazione dell’Accademia Armena delle Scienze, della quale fu eletto vicepresidente, con Presidente Iosif Orbeli.
In quegli anni sviluppò la teoria matematica della diffusione della luce in mezzi torbidi e, con il suo ‘principio di invarianza’, contribuì alla soluzione di numerosi problemi non lineari nella diffusione della luce. Questo principio è ora applicato in vari campi della fisica matematica e generalizzato nel 1950 da Chandrasekhar. Per questi contributi ottenne il suo primo Premio Stalin.
Nel 1944 fondò la facoltà di astrofisica all’Università di Yerevan, in Armenia, e nel 1947 fu eletto Presidente dell’Accademia Armena delle Scienze, mantenendo poi la carica ininterrottamente fino al 1993, quando divenne Presidente Onorario.
Era anche, dal 1939, membro corrispondente dell’Accademia delle Scienze dell’URSS e nel 1953 divenne accademico a pieno titolo.
Nel 1946 fondò l’Osservatorio Astronomico di Byurakan che diresse fino al 1988. Nel frattempo si occupava dell’evoluzione stellare scoprendo nella nostra Galassia sistemi in espansione relativamente giovani (‘associazioni stellari’) e dimostrando che la formazione di stelle nella nostra Galassia è ancora in corso. Per questo ottenne il suo secondo Premio Stalin nel 1950.
Le sue ricerche sugli spettri di stelle giovani, del tipo Tau-Taurus, portarono nuova luce sulla formazione stellare, opponendo alla classica ipotesi della condensazione di materia diffusa la nuova ipotesi di nuclei massivi (protostelle) la cui disintegrazione genera associazioni stellari.
Gran parte della sua ricerca si è poi rivolta all’evoluzione delle galassie e ai fenomeni di esplosione dei nuclei galattici aprendo, dal 1958, una nuova era nella cosmologia.
Notevole fu pure la sua attività didattica, il suo manuale Theoretical astrophysics del 1939 fu il primo testo di astrofisica russo, poi ampliato nel 1952 e tradotto in molte lingue. Oltre alle lezioni universitarie si dedicò alla divulgazione scientifica con numerosi opuscoli e articoli sui problemi dell’astrofisica.
Fu Presidente dell’International Astronomical Union (IAU) dal 1961 al ’64, dopo esserne stato vicepresidente dal 1948 al ’55, e per due volte Presidente dell’International Council of Scientific Unions dal 1966 al 1972.
Ottenne numerosi riconoscimenti in patria e fuori, due volte Premio Stalin (1946, 1950) e due volte Eroe del Lavoro Socialista (1668,1978), le massime onorificenze sovietiche, ottenne il Premio della Federazione Russa (1995) e la medaglia Lomonosov dell’Accademia delle Scienze dell’URSS (1971), oltre a varie altre dalla Royal Astronomical Society (1960), la Medaglia Bruce dall’Astronomical Society of the Pacific (1959), dalla Slovacchia, dalla Francia (medaglia Jansens, 1959), dall’Accademia delle Scienze di Berlino (medaglia Helmholtz, 1971) per citare solo le maggiori.
Membro delle accademie scientifiche di Austria, Belgio, Bulgaria, Georgia, Danimarca, Italia, Olanda, Svezia, della Royal Society di Londra, dell’Accademia di Francia, dell’Accademia delle Scienze USA, dell’American Academy of Science and Art di Boston e della Accademia Leopoldina di Halle (DDR), nonché della Royal Astronomical Society inglese e canadese e dell’American Astronomical Society. Ottenne anche lauree onorarie dalle Università di Liegi, Australia, La Plata, Parigi e Torun.
Da notare anche il suo impegno politico, era membro del Partito Comunista dell’URSS dal 1940, nel 1947 fu eletto al Soviet Supremo della Repubblica Armena e dal ’48 all’89 membro del Comitato Centrale del Partito Comunista Armeno. La sua attività si è rivolta sopratutto alla promozione della scienza armena, col richiamo in patria di numerosi scienziati e lo stanziamento di cospicui fondi. Fu delegato dell’Armenia al Soviet Supremo dell’URSS dal 1950 al 1990 e a vari Congressi del Partito Comunista dell’URSS. Nel 1989, con la riforma, fu eletto al Congresso dei Deputati del Popolo, il nuovo Parlamento dell’URSS.
Morì a 87 anni, nel 1996, ed è sepolto a fianco della torre del grande telescopio del suo Osservatorio di Byurakan.
In suo onore un asteroide scoperto nel 1972 all’osservatorio della Crimea fu chiamato 1905-Ambartsumian e gli è stato anche dedicato l’Osservatorio di Byurakan.
Un premio a suo nome (Ambartsumian International Prize), di 500.000 dollari, è stato istituito dalla Presidenza della Repubblica Armena per importanti contributi nel campo dell’astrofisica ed è stato assegnato per la prima volta nel 2010.