Temistocle Calzecchi Onesti
Nacque a Lampedona, perché il padre Icilio aveva sostituito temporaneamente il locale medico condotto, ma visse la sua giovinezza e poi la sua vecchiaia a Monterubbiano, nel cinquecentesco palazzo di famiglia.
Studiò all’Università di Pisa dove si laureò in scienze fisiche e matematiche e per breve tempo fu assistente di Riccardo Felici.
Nel 1879 fu nominato professore di fisica all’Istituto Tecnico di L’Aquila, nel 1883 chiese ed ottenne il trasferimento a Fermo, al liceo Annibal Caro dove iniziò i suoi studi sulla resistenza elettrica e sulla conduttività delle limature metalliche.
Fin dal 1835 Munk de Rösenschold a Lund aveva notato che miscugli di limature metalliche aumentavano la conducibilità se attraversati da scariche di una bottiglia di Leyda, nel 1852 l’americano Varley osservò la stessa cosa in presenza di scariche temporalesche e D. Hughes nel 1877 usò il fenomeno nel suo ‘microfono’. Ma Calzecchi Onesti compì lo studio più sistematico, fin dal 1884, sulla conducibilità delle polveri metalliche eccitate con extracorrenti indotte o scariche elettriche, e per questo costruì un ‘tubetto a limatura’ formato da un tubetto di vetro contenente polvere di nichel e argento, posto tra due elettrodi.
Quando Hertz nel 1885 mostrò la possibilità di produrre onde elettromagnetiche si notò che la resistenza elevata della polvere diventa bassa se il tubetto viene sottoposto ad onde elettromagnetiche e torna alta quando viene leggermente scosso (decoesione).
Dopo avere applicato il ‘tubetto’ ad un miglioramento del telefono di Hughes-Bell ne propose l’uso come avvisatore microsismico e lo provò nell’osservatorio meteorologico istituito a Fermo nel 1886, nei locali del liceo, a spese del Comune.
Le ricerche di Calzecchi Onesti precedettero di circa sei anni quelle del francese Edouard Branly e quelle dell’inglese Sir Oliver Lodge, che chiamò il dispositivo coherer, e ciò suscitò un’accesa controversia sulla priorità.
In realtà Calzecchi, dopo la pubblicazione su ‘Il Nuovo Cimento’ delle tre memorie sull’argomento, dal 1884 al 1886, non si interessò più a queste ricerche dedicandosi invece ai suoi impegni di insegnante e ad interessi civili e religiosi.
Così non conobbe il lavoro di Branly, Variation de conducibilité sous diverses influences électriques, presentato nel 1890 all’Accademia delle Scienze di Parigi, che non citò i suoi lavori anche se restano perplessità sul fatto che non li conoscesse (erano stati ampiamente riportati dal Journal de Physique).
Calzecchi rivendicò poi la sua priorità nel 1897 con una lettera al ‘Nuovo Cimento’ e un intervento al primo congresso della Società Italiana di Fisica, ma la disputa lo amareggiò fino alla morte nel 1922; la questione fu poi ripresa con intenti sciovinistici durante l’epoca fascista.
Il coherer, poi migliorato da Guglielmo Marconi e applicato come ricevitore di onde elettromagnetiche nel 1896, fu fondamentale nello sviluppo della telegrafia senza fili, anche se molto instabile e sostituito presto dai rilevatori magnetici e quindi dal diodo di Fleming.
Marconi non disse mai da quale fonte avesse conosciuto il coherer, ma elogiò Branly, e contribuì così a fare di lui l’autentico inventore, tuttavia è plausibile la tesi che il coherer sia stato presentato a Marconi dal professor Vincenzo Rosa a Livorno che conosceva il ‘tubetto’ di Calzecchi. Infatti Vincenzo Rosa, esperto elettrotecnico ed amico di Galileo Ferraris, fu il primo e solo maestro di Guglielmo Marconi.
Nel 1898 Calzecchi si trasferì al liceo Beccaria di Milano come professore di fisica e continuò ad insegnare con grande impegno didattico fino al pensionamento.
È interessante notare come, fino ai primi anni del Novecento, una grande quantità di ricerche di buon livello si svolgeva nei laboratori delle scuole secondarie, anche perché il trattamento economico degli insegnanti medi era pressoché equiparato a quello dei professori universitari, mentre quello degli assistenti d’università era inferiore e incerto il loro futuro, inoltre i laboratori delle scuole secondarie permettevano ricerche scientificamente e tecnicamente valide, anche di primissimo piano.
Oltre a Calzecchi, anche Carlo Matteucci, Enrico Betti, Adolfo Bartoli, Orso Mario Corbino e altri famosi scienziati insegnarono per qualche tempo nelle scuole superiori.
Calzecchi si occupò anche di assistenza sociale, ricoprendo cariche in istituzioni di beneficenza e svolgendo proprie ricerche sul problema della rieducazione dei sordomuti i cui risultati vennero applicati in Italia ed all’estero.
Lasciò numerosi scritti su questioni scolastiche, didattiche educative e religiose, fu socio, dalla fondazione nel 1897, della Società Italiana di Fisica.
A lui è stato intitolato il Liceo Scientifico Statale di Fermo.
La nipote Rosa Calzecchi Onesti è stata una famosa traduttrice e insegnante.
Calzecchi era insegnante per intima predisposizione; e nei suoi scritti pedagogici, al di là del puro metodo positivistico, si coglie l’incondizionato apprezzamento per la formazione matematica, e soprattutto un umanesimo di elevata ispirazione religiosa (M. Guidone).