Robert Boyle
Nato da una famiglia protestante: il padre Richard Boyle, Conte di Cork, aveva lasciato l’Inghilterra nel 1588 a 22 anni e acquistato le tenute di Sir Walter Raleigh a Cork, Waterford e Tipperary; era considerato l’uomo più ricco della Gran Bretagna, sebbene le origini della sua fortuna fossero dubbie e fosse anche stato imprigionato e poi multato in Inghilterra per irregolarità finanziarie.
La madre Catherine Fenton era la sua seconda moglie; Robert era il quattordicesimo dei 15 figli della coppia (12 sopravvissero).
Ritenendo fosse meglio per la sua crescita, fu tenuto lontano dalla famiglia, in campagna, mentre i genitori abitavano a Dublino, tuttavia la madre morì e venne riunito alla famiglia.
Nel 1635 fu iscritto, insieme ad un fratello, al College di Eton in Inghilterra, che già allora iniziava ad essere di moda per i figli di persone importanti ed oltre al corso di studi obbligatorio i fratelli ebbero tutori privati, ben pagati, per francese, danza e musica.
Erano i prediletti del direttore Sir Henry Wotton, un amico di famiglia, e gli studi procedevano bene, ma quando questi fu sostituito, le cose peggiorarono e il padre ritirò i due nel 1638 e li fece istruire privatamente in Irlanda.
A 12 anni fu inviato in Europa per un lungo soggiorno di istruzione, col suo precettore francese Isaac Marcombes, uomo di vasta cultura e suo amico per la vita, prima a Parigi, poi a Ginevra, dove studiò latino, retorica e religione, e soprattutto matematica, dedicandosi anche alla scherma e al tennis.
Nel 1641 imparò l’italiano e visitò Venezia, poi nel 1642 si trovava a Firenze quando morì Galileo nella sua casa di Arcetri, e ne restò molto colpito. Studiò le opere di Galileo, decidendo di dedicarsi alla scienza, e divenne un acceso sostenitore delle idee galileiane. Certamente la sua educazione protestante e la sua avversione per i gesuiti contribuirono a fargli provare simpatia per Galileo, che vedeva come una vittima della Chiesa Cattolica.
Aspettava i soldi dal padre per il viaggio di ritorno a casa, ma questi prima era impegnato nel contrastare la ribellione degli irlandesi cattolici e poi, dopo la tregua firmata da Carlo I, era impegnato in Inghilterra con le sue truppe nella guerra civile, quindi Robert si recò a Ginevra col tutore vivendo delle lezioni di questo.
Nel 1643 il padre morì e, vendendo alcuni gioielli, Robert potè tornare in Inghilterra dove andò a vivere con la sorella a Londra, in attesa che la evoluzione della guerra civile gli permettesse di prendere possesso di una tenuta, a Stalbridge, nel Dorset, ereditata dal padre.
A Londra conobbe Samuel Hartlib, originario della Prussia, un filantropo che invitò in Inghilterra e gli presentò il pedagogista Comenius, che lo conquistò con i suoi ideali di universalità del sapere.
Finalmente si recò a Stalbridge nel 1646 e si dedicò allo studio della meccanica e della filosofia naturale, scrivendo anche saggi, in versi e in prosa, come scrisse al tutore rimasto in Francia, secondo i principi del nostro nuovo ‘philosophical college’.
Questo misterioso gruppo (chiamato anche Invisible College) forse è il primo nucleo di quello che diventerà poi la Royal Society e gli diede la opportunità di entrare nel mondo della scienza pur restando nel suo isolamento di Stalbridge.
Lesse le opere di Mersenne, Cartesio e Gassendi e si rafforzò nelle sue idee copernicane e sulla ipotesi atomica della materia, dedicandosi a studi di alchimia e di chimica.
Tentò di non prendere posizione tra le fazioni della guerra civile, mentre il padre era stato un Realista e la sorella sosteneva i Puritani Parlamentaristi, ma dopo la sconfitta ed esecuzione di Carlo I e la vittoria di Cromwell nel 1652, riottenne le proprietà irlandesi e si ritrovò molto ricco così da potersi dedicare solo alla scienza, oltre al mecenatismo e alla beneficenza.
Incontrò John Wilkins, che era stato nominato Rettore del Wardham College di Oxford e lo invitò a trasferirsi e ad unirsi al suo gruppo di scienziati come John Wallis, professore di Geometria, Seth Ward, professore di Astronomia e l’architetto Cristopher Wren, oltre ad Henry Oldenburg che era stato precettore dei figli della sorella e diventerà il segretario della Royal Society.
Ad Oxford si dedicò ai suoi esperimenti, soprattutto sul comportamento dell’aria, con la pompa da vuoto costruita insieme al suo assistente Robert Hooke. Dimostrò che il suono non si propaga nel vuoto, che la fiamma richiede aria, che i corpi nel vuoto cadono con uguale velocità e studiò le proprietà di elasticità dell’aria. Espose i suoi risultati nel New Experiments Physio-Mechanicall, Touching the Spring of the Air and its Effects (1660) e nel 1662 vi aggiunse un’appendice contenente, oltre ad una risposta alle pesanti critiche avute soprattutto da Hobbes, la famosa legge che lega pressione e volume di un gas, nota ora come legge di Boyle.
In un altro libro, Hydrostatic paradoxes (1666), esamina criticamente i lavori di Pascal sull’idrostatica, mentre nel The Sceptical Chemist (1661) critica la teoria aristotelica dei quattro elementi, aderendo pienamente all’ipotesi atomistica, come Cartesio, dal quale tuttavia dissentiva sull’esistenza del vuoto.
Si occupò anche di ottica e di colori con Experiments and considerations touching colours (1664), ma riconobbe che il lavoro di Hooke del 1665 e sopratutto le idee di Newton, pubblicate nel 1672, erano nettamente superiori.
Fu uno dei soci fondatori della Royal Society nel 1662, insieme ai suoi vecchi amici di Oxford, e sebbene si occupasse prevalentemente di esperimenti cercò, tra i primi, una teoria matematica della meccanica ed anche della chimica, profondamente convinto che la natura fosse regolata da semplici leggi matematiche.
Pur vivendo a Oxford passava molto tempo a Londra, per le riunioni della Royal Society, e qui incontrò vari scienziati stranieri, tra cui per due volte Christian Huygens e Lorenzo Magalotti, segretario dell’Accademia del Cimento.
Nel 1668 lasciò Oxford per Londra, dove abitò con la sorella, Lady Ranelagh, continuando a fare esperimenti alla Royal Society, soprattutto insieme a Oldenburg e a Denis Papin.
Nel 1670 fu colpito da paralisi dalla quale si ristabilì dopo lunghe cure che descrisse minuziosamente in un suo scritto. Perchè si prendesse cura di lui, gli amici, tra cui Wallis, gli cercarono una moglie, ma egli riuscì ad evitare di sposarsi!
Nel 1680 rifiutò la presidenza della Royal Society, per motivi religiosi, non sentendosi di prestare il necessario giuramento.
Era profondamente cristiano, non trovando nessuna contraddizione tra la sua fede e la visione meccanicistica del mondo, per lui, infatti, un Dio che avesse creato un universo regolato da leggi meccaniche, creato il movimento ordinato della materia era più credibile di un Dio che avesse creato un universo ‘senza leggi fisiche’.
Non avendo mai conseguito alcun titolo accademico ebbe una laurea onoraria (in medicina) da Oxford, Carlo II gli offrì la direzione di Eton e la nomina a Lord, che rifiutò entrambe, mentre accettò di presiedere la Società per la Propagazione del Vangelo nel New England dal 1661 al 1689. Dedicò molte delle sue vaste risorse alla diffusione della cristianità, facendo anche tradurre e pubblicare a sue spese il Nuovo Testamento in arabo perchè fosse diffuso nei paesi musulmani.
Scrisse varie opere di carattere filosofico o religioso, come Seraphic Love (1659), Considerations Touching the Style of the Holy Scriptures (1661), Occasional Reflections… (1665, che forse ispirò a J. Swift i suoi Viaggi di Gulliver), e il postumo Free Discourse Against Swearing (1695).
Si occupò di medicina, anche per interesse personale essendo di salute cagionevole, e pubblicò alcuni trattati tra cui Experimental History of Mineral Waters, 1685, Of the Reconcileableness of Specifick Medicines to the Corpuscular Philosophy, 1685, e Medicinal Experiments: or, a Collection of Choice Remedies, 1692 (postumo).
Negli ultimi anni le peggiorate condizioni di salute gli impedivano di avere una vita sociale, ma non di scrivere numerose altre opere su svariati argomenti, tra cui la Medicina Hydrostatica (1690) che non tratta di medicina, ma del principio di Archimede.
Il 23 dicembre 1691 morì la sorella Kartherine, alla quale era profondamente legato, e anche a causa di tale dolore la sua salute si aggravò e morì sette giorni dopo.