Johannes Müller von Königsberg (Regiomontanus)
Nato vicino alla cittadina di Königsberg in Bassa Franconia, ora nello stato della Baviera, da non confondere con la più famosa prussiana Königsberg, ora Kaliningrad in Russia. Il cognome Mülller gli viene dall’essere figlio di un mugnaio, si fece così chiamare Johannes Mülller der Königsberger, latinizzato secondo l’usanza del tempo in Joannes de Monte Regio – cosi lo chiama Gassendi – diventato poi Regiomontanus e, quando visse in Italia, Regiomontano.
Già da bambino era un prodigio in matematica e astronomia, entrò all’Università di Lipsia a 11 anni per studiare dialettica, nel 1450 si trasferì a Vienna, all’Alma Mater Rudolfina, per studiare astronomia con Georg Peurbach (o Peuerbach). Ottenne il Baccalaureato nel 1452, ma le regole imponevano di avere 21 anni per laurearsi e così ottenne la laurea solo nel 1457.
Nello stesso anno fu assunto all’Università di Vienna come collaboratore di Peurbach e da questo imparò come le Tavole Alfonsine allora in uso fossero inadeguate. Osservarono insieme infatti che la posizione di Marte era di 2° spostata rispetto alle previsioni e anche un’eclisse di luna si verificò un’ora più tardi del previsto.
A Vienna tenne corsi sulla prospettiva, su Euclide e sulle Bucoliche di Virgilio, si occupò di matematica, astronomia e costruì molti strumenti, specialmente astrolabi.
Nel 1450 Giorgio di Trebisonda aveva tradotto in latino e ridotto l’Almagesto di Tolomeo, criticando il commento di Teone di Alessandria. Il cardinale Bessarione, di madre lingua greca e grande fautore della diffusione dell’antichità classica, in missione diplomatica a Vienna incontrò Peurbach per convincerlo a pubblicare una nuova e migliore traduzione dell’Almagesto, che rivalutasse il commento di Teone.
Sul suo letto di morte nel 1461 Peurbach pregò Regiomontano di terminare la sua Epytoma in Almagestum Ptolemaei che fu completata nel 1462 (i primi 6 libri sono di Peurbach, dal 7° al 13° di Regiomontano) e fu pubblicata a Venezia nel 1496. Inoltre Regiomontano iniziò la stesura della Difesa di Teone contro Giorgio di Trebisonda .
Il Cardinale Bessarione divenne il suo mecenate e con lui viaggiò fino all’Italia, a Roma; qui oltre a terminare i lavori iniziati, migliorò la sua conoscenza del greco e poté leggere molti manoscritti. Quando Bessarione fu nominato ambasciatore presso la Repubblica di Venezia lo seguì e tenne lezioni all’Università di Padova sullo scienziato arabo al-Farhani, purtroppo andate perdute.
Tornò a Roma quando Bessarione fu convocato per il conclave dopo la morte di Pio II e qui conobbe e divenne amico dell’astronomo ungherese Martin Bylica, il quale gli procurò un invito in Ungheria alla corte del Re Mattia Corvino che aveva appena riportato una vittoria contro i Turchi ed era tornato con molti libri rari.
Tra questi Regiomontano trovò una versione incompleta della Arithmetica di Diofanto e anche se cercò invano una versione completa da tradurre, contribuì comunque alla sua conoscenza e diffusione in Europa.
In una lettera all’astronomo Giovanni Bianchini cita molte osservazioni non in accordo con le correnti teorie astronomiche e auspica una profonda revisione di tali teorie: in questo senso si disse che ‘fissò l’agenda’ della riforma di Copernico, Keplero e Galileo.
Traducendo Tolomeo, si era reso conto che per i calcoli astronomici era necessario approfondire la trigonometria, per cui scrisse De triangulis omnimodis (1464, stampato nel 1533 ) dove, nella Prefazione, sottolineò che … nessuno può ignorare la scienza dei triangoli e raggiungere una buona conoscenza delle stelle … Questo trattato in cinque libri, impostato come la geometria di Euclide, tra le altre cose contiene quello che ora è noto come teorema dei seni. Pubblicò anche nel 1467 due tavole dei seni (sessagesimale e decimale).
Nel 1471 si trasferì a Norimberga dove allestì, grazie all’aiuto finanziario di Bernhard Walther, un osservatorio e un’officina per la costruzione di vari strumenti astronomici, astrolabi, sfere armillari, quadranti ed altri (descritti in Scripta clarissimi mathematici Ioannis Regiomontani pubblicato nel 1544 dal suo allievo Schöner, partendo dal manoscritto).
Nel gennaio 1472 osservò una cometa e i suoi dati permisero di identificarla (210 anni dopo) con la cometa di Halley.
Si rese ben presto conto dell’importanza della stampa, introdotta da Gutemberg nel 1454, e fondò una tipografia a Norimberga con l’intento di pubblicare testi scientifici antichi e moderni. A questo scopo compilò un programma di pubblicazioni e come primo scelse Theoricae Novae Planetarum del suo maestro Peurbach, il primo libro di astronomia mai stampato, e quindi il suo Calendario e Effemeridi nel 1474.
Questi testi ebbero grande diffusione ed influenza: Copernico, studente a Bologna conosceva molto bene i testi di Regiomontano (il suo maestro Domenico Maria Novara di Ferrara sosteneva di essere stato suo allievo), furono letti da Galileo e Keplero e sia Cristoforo Colombo che Amerigo Vespucci usarono le sue Effemeridi nei viaggi verso il Nuovo Mondo.
Nel 1475 il Papa Sisto IV convocò Regiomontano a Roma come consigliere per la riforma del calendario ma la sua officina e l’osservatorio continuarono l’attività con il suo finanziatore e collaboratore Bernhard Walther. Le osservazioni dei pianeti fatte a Norimberga da Regiomontano e Walther furono pubblicate solo nel 1544 dall’allievo Johannes Schöner e furono superate solo da quelle di Tycho Brahe. Copernico ricevette una copia dei dati prima della pubblicazione e li usò per i suoi calcoli attribuendoli però erroneamente a Schöner.
Regiomontano morì a Roma, secondo una improbabile versione assassinato col veleno dai figli di Giorgio di Trebisonda che lui aveva screditato, secondo un’altra versione, più accreditata, di peste susseguente all’inondazione di Roma del 1476.