Pyotr Leonidovich Kapitsa (Пётр Леонидович Капица)
Figlio di un ingegnere militare e di una professoressa, studiò al Politecnico di San Pietroburgo, dove si laureò nel 1918; già da studente aveva ideato con Semenov un metodo per determinare il momento magnetico di un atomo interagente con un campo magnetico non omogeneo, poi usato nell’esperimento di Stern-Gerlach.
Nel 1921, dopo la morte per malattia della sua prima moglie e dei loro due bambini avvenuta durante il periodo caotico seguito alla Rivoluzione del 1917, emigrò a Cambridge, dove lavorò con Ernest Rutherford e divenne vice-direttore della ricerca sul magnetismo al Cavendish Laboratory, nel 1924. Qui effettuò il primo esperimento con una camera a nebbia posta in un campo magnetico, osservando le tracce curve di particelle alfa e progettò un apparato che raggiunse un campo magnetico di 32 T, insuperato fino al 1956. Eletto membro della Royal Society nel 1929 (uno dei pochi stranieri), per lui fu costruito nel 1930, a Cambridge, il Mond Laboratory della Royal Society, dedicato allo studio delle proprietà dei solidi a temperature estremamente basse.
Nel 1934, mentre era in visita in Unione Sovietica per un congresso, gli fu ritirato il passaporto e fu trattenuto per ordine di Stalin. Nel 1935 fu nominato direttore del nuovo Laboratorio per i Problemi Fisici dell’Accademia delle Scienze di Mosca e riuscì a farvi trasferire, grazie all’interessamento di Rutherford, le sue apparecchiature di Cambridge.
Continuò così le sue ricerche sulla fisica delle basse temperature e scoprì la superfluidità dell’elio II nel 1937 mentre investigava le sue proprietà di conduzione termica, pubblicando vari lavori sull’argomento nel 1939 e 1941.
Durante la guerra progettò un sistema per produrre grandi quantità di ossigeno liquido per l’industria dell’acciaio sovietica e per questo e per i suoi risultati scientifici ottenne molte onorificenze sovietiche, compresa la massima, il titolo di Eroe del Lavoro Socialista.
Nel 1946 sembra si rifiutasse di lavorare ai progetti di armi nucleari sovietiche e perse il favore di Stalin, venne dimissionato dal suo posto e confinato nella sua dacia fino alla morte di Stalin nel 1953. Durante questo periodo si dedicò a ricerche sui fulmini globulari. Nel 1955 fu riabilitato nella sua posizione di Direttore, che tenne fino alla morte, e fu eletto nel Consiglio dell’Accademia delle Scienze dell’URSS. Pur continuando ad occuparsi di basse temperature aveva parzialmente dirottato i suoi interessi verso i generatori di microonde ad alta potenza (planotron e nigotron) e da questi alla fusione termonucleare controllata, alla quale dedicò alcuni lavori nel 1969.
Nel 1978 gli fu assegnato il Premio Nobel per la scoperta della superfluidità (avvenuta 40 anni prima) insieme a Penzias e Wilson, radioastronomi, (con motivazioni del tutto indipendenti). Membro onorario delle più prestigiose Società scientifiche di tutto il mondo, ottenne anche numerosi altri riconoscimenti, tra cui la Medaglia Franklin, la medaglia Faraday dell’IEEE, ben sei Ordini di Lenin e altre.
Studioso di storia della fisica, fondò insieme a Fowler la collana di monografie scientifiche International Series of Monographs on Physics della Oxford-Clarendon Press, che ripubblicò numerosi classici della scienza.
Attivo nel movimento degli scienziati pacifisti e per i diritti umani, aderì alla sezione sovietica del Movimento Pugwash.