Pavel Alekseyevich Cherenkov (Павел Алексеевич Черенков)

Figlio di Aleksei e Marya, contadini di un piccolo villaggio nella regione di Voronezh, si laureò alla facoltà di Fisica e Matematica della Università Statale di Voronezh nel 1928 e nel 1930 ottenne un posto da ricercatore al Lebedev Institute of Physics dell’Accademia delle Scienze dell’URSS.

Lo stesso anno si sposò con Mariya Putintseva, figlia del professore di letteratura russa A. M. Putintsev, dalla quale ebbe due figli.

Nel 1934, lavorando con S. Vavilov osservò che una bottiglia d’acqua irradiata da una sorgente radioattiva emetteva una luce bluastra. Studiando il fenomeno scoprì che particelle cariche che viaggiavano a velocità superiore a quella della luce in quel mezzo emettono radiazione anche visibile ed escluse fosse un effetto di fluorescenza perchè era indipendente dalla sostanza. L’effetto fu spiegato dai colleghi dell’Istituto Lebedev Igor Tamm e Ilja Frank.

Il fenomeno, chiamato effetto Cherenkov, divenne importante per lo studio e la rilevazione di particelle veloci nel campo della fisica nucleare, ad esso è dovuta la luce blu che spesso si vede nell’acqua dei reattori nucleari ad immersione che è indicativa del livello di attività del reattore.

Fu applicato anche nella fisica dei raggi cosmici, infatti la radiazione emessa dalle coppie elettrone-positrone ad alta velocità prodotte dai raggi cosmici serve per determinare direzione e velocità dei raggi cosmici primari. Questa tecnica è detta IACT (Imaging Atmospheric Cherenkov Tecnique). Sullo stesso principio si basa il rivelatore MILAGRO a Los Alamos, per eventi di raggi comici ad altissima energia (gamma ray burst) ed anche rivelatori di neutrini, come nell’esperimento Super-Kamiokande o NEMO.

Su questo effetto sono basati i cosidetti rivelatori Cherenkov, uno dei primi fu installato sullo Sputnik III, usati negli esperimenti con i moderni acceleratori di particelle.

Per questa scoperta e per la sua interpretazione ebbe nel 1958 il Premio Nobel, insieme a Igor Tamm e Ilja Frank, primi scienziati sovietici ad ottenere il Premio per la Fisica (nello stesso anno Boris Pasternak ottenne il Premio per la letteratura che rifiutò per non doversi recare a Stoccolma, temendo di non potere far ritorno in URSS).

Nel 1940 fu promosso capo sezione e ottenne il Dottorato in Scienze fisico-matematiche e nel 1953 ottenne la cattedra di Fisica Sperimentale.

In seguito collaborò alla costruzione di acceleratori per elettroni e si dedicò a ricerche sulle interazioni fotone-nucleo e fotone-mesone come Capo dell’apposita sezione dell’Istituto Lebedev.

Nel 1970, al suo ritiro dall’insegnamento, fu nominato Accademico delle Scienze dell’URSS.

Ebbe anche altre numerose onorificenze sovietiche: il Premio di Stato dell’URSS, il primo nel 1946 con Vavilov, Frank e Tamm, altri nel 1952 e 1977 da solo, oltre al titolo di Eroe del Lavoro Socialista nel 1984.

Spesso in letteratura si trovano anche altri spelling del suo nome come Cerenkov, Cherenkhov e Cerenkhov.

Nel famoso libro di fantascienza Fanteria dello spazio (Starship troopers, 1959) di Robert A. Heinlein è chiamato ‘motore Cherenkov’ un metodo, ovviamente fantastico, utilizzato dalle astronavi per muoversi a velocità maggiore della luce.