Otto Hahn
Figlio di un imprenditore vetraio, cominciò a 15 anni a mostrare interesse per la chimica e a fare esperimenti nella cucina di casa. Il padre voleva diventasse architetto, ma dopo la maturità si iscrisse a chimica all’Università di Marburgo, dove studiò anche fisica e filosofia. Trascorse un anno di studi all’Università di Monaco con Adolf von Baeyer e si laureò nel 1901 a Marburgo, con una tesi di chimica organica classica, restandovi per due anni come assistente del prof. Zincke.
Aspirando ad una carriera di chimico industriale, nel 1904 si trasferì all’University College di Londra per collaborare con Sir William Ramsay, lo scopritore dei gas nobili, nel nuovo campo della radioattività. Occupandosi del radio, scoprì quello che riteneva un nuovo elemento radioattivo (radiotorio) ma in realtà era l’isotopo torio228 (il concetto di isotopo venne introdotto da Soddy nel 1913).
Nel 1905 si recò a Montreal, alla McGill University, per lavorare con Sir Ernest Rutherford e nel 1906 ritornò in Germania all’Università di Berlino dove gli venne concessa una ex-falegnameria come laboratorio personale.
Qui scoprì vari isotopi tra i quali il mesotorio I (ora radio228) che si prestava bene, anche per la sua facile produzione, alla radioterapia. Per questa scoperta venne proposto per la prima volta da Von Baeyer al Premio Nobel nel 1914.
Il 28 settembre 1907, una data storica per la fisica nucleare, conobbe Lise Meitner, una fisica austriaca trasferitasi a Berlino, ed ebbe inizio una trentennale collaborazione e un’amicizia per la vita.
Nel 1910 venne nominato professore e direttore della sezione ricerca radioattiva del Kaiser Wilhelm Institut di Berlino-Dalhem (oggi Istituto Otto Hahn della Freie Universität di Berlino). Nel 1924 fu chiamato all’Accademia Prussiana delle Scienze su proposta di Einstein, Planck e von Laue.
Durante la Prima Guerra mondiale fu assegnato alla sezione guerra chimica che doveva produrre gas tossici per fini bellici (diretta dal chimico ebreo Fritz Haber, Nobel per la Chimica del 1918, poi perseguitato e costretto a fuggire dai nazisti che usarono estensivamente il suo più famoso prodotto, lo ZyklonB, nei campi di sterminio), ma nel 1916 fu esentato e rimandato a Berlino per riprendere le sue ricerche.
Nel 1918 scoprì insieme alla Meitner un elemento radioattivo poi chiamato protoattinio e nel 1921 pubblicò la comunicazione sull’uranio Z cioè la scoperta dell’isomeria nucleare, definita da Walther Gerlach di grande importanza per la fisica nucleare, ma del tutto incomprensibile, e infatti fu spiegata da Carl Friedrich von Weizsäcker nel 1936. Per questa scoperta fu di nuovo candidato al Nobel del 1923 da Max Planck.
Dagli anni venti fondò la cosiddetta radiochimica applicata e su questo nel 1933 tenne lezioni alla Cornell University di Ithaca (New York) poi raccolte in un trattato, Applied Radiochemistry, considerato ‘la Bibbia’ della radiochimica per molti decenni.
Dopo le esperienze di Fermi sul bombardamento dell’uranio con neutroni iniziò, insieme a Lise Meitner e al suo assistente Fritz Strassmann, un programma di ricerca sugli elementi transuranici, era infatti opinione comune che bombardando uranio con neutroni si potessero produrre elementi instabili con numero atomico superiore a 92.
In realtà Ida Noddack nel 1934 aveva anticipato: Si potrebbe ipotizzare che bombardando nuclei pesanti con neutroni, questi nuclei si suddividono in parecchi frammenti più grandi, che sono, è vero, isotopi di elementi noti, ma non sono vicini degli elementi irradiati, ma nessuno la prese sul serio, nemmeno lei stessa, infatti questo veniva considerato teoricamente e sperimentalmente inammissibile.
Nel 1938, dopo l’annessione nazista dell’Austria, Lise Meitner fuggì illegalmente in Svezia, con l’aiuto di Hahn. A Berlino, Hahn e Strassmann trovarono, in un campione di uranio bombardato con neutroni, tracce di bario (alla prova collaborò il chimico ebreo Wilhelm Trabe a cui Hahn cercò inutilmente di evitare l’arresto e il successivo assassinio).
Hahn interpretò l’esperimento (17 dicembre 1938) come una ‘esplosione’ del nucleo di uranio in nuclei più leggeri, e Lise Meitner, tempestivamente informata per lettera dell’esperimento, ne diede, col nipote Otto Frisch, la prima spiegazione teorica, pubblicata su Nature, dove comparve il termine fissione nucleare.
Lise Meitner scrisse poi: La scoperta della fissione nucleare da parte di Otto Hahn e Fritz Strassmann ha inaugurato una nuova era nella storia dell’umanità. Il lavoro scientifico che è alla base di questa scoperta mi sembra particolarmente degno di ammirazione, in quanto è stato realizzato senza alcuna indicazione teorica, per via esclusivamente chimica.
Durante la guerra, insieme alla moglie, riuscì ad aiutare numerosi collaboratori del suo Istituto in pericolo o perseguitati evitandone la deportazione o facendoli fuggire. Già nel 1934, fermo oppositore della dittatura nazista, si era dimesso dalla cattedra all’Università di Berlino per protesta contro il licenziamento dei colleghi ebrei e in particolare di Lise Meitner, Fritz Haber e James Franck.
Alla fine della guerra fu arrestato dagli alleati e internato a Farm Hall, vicino a Cambridge, insieme a nove fisici tedeschi (fra cui Max von Laue, Werner Heisenberg, Walther Gerlach e Carl Friedrich von Weizsäcker). Qui apprese della bomba atomica su Hiroshima e si sentì disperato, infatti come scopritore della fissione si sentiva responsabile della morte di tanti giapponesi innocenti.
Nel 1945 gli fu assegnato il Premio Nobel per la Chimica (del 1944) per la sua scoperta della fissione di atomi nucleari pesanti, secondo la motivazione ufficiale, ma essendo ancora deportato ritirò il premio solo nel 1946.
Fu fondatore nel 1948 e Presidente dal 1948 al ’60 della nuova Società Max Planck per la Promozione delle Scienze che recuperò il prestigio della ricerca tedesca.
Prese una decisa posizione contro l’uso militare dell’energia nucleare, che vedeva come un abuso delle sue scoperte scientifiche e come un crimine. Fu l’ispiratore della “Dichiarazione di Mainau”, del 1955, sul pericolo delle armi atomiche e contro l’uso della violenza come ultima risorsa della politica, firmata da 22 Premi Nobel tedeschi e della “Dichiarazione di Gottinga” del 1957 contro il riarmo atomico della Germania.
Nel 1958 firmò l’appello di Linus Pauling all’ONU per il bando degli esperimenti nucleari militari e per una Costituzione mondiale. Dal 1957 fu proposto varie volte per il Nobel per la Pace e fu indicato come ‘uno dei miei modelli’ da Linus Pauling, che ebbe il Nobel del 1962.
Nel 1913 aveva sposato Edith Junghans; il loro unico figlio Hanno divenne storico dell’arte e dell’architettura presso la Biblioteca Hertziana di Roma e perì nel 1960 in un incidente stradale, in Francia, insieme alla moglie Ilse. A loro è intitolato, dal 1990, il “Premio Hanno e Ilse Hahn” per meriti eccezionali nel campo della storia dell’arte italiana assegnato ogni due anni dalla Biblioteca Hertziana a Roma.
Tutti coloro che lo hanno accostato ne riconoscono la grande disponibilità, e bontà d’animo e la sua forte personalità nonostante la sua modestia: La grande autenticità del suo carattere, la sua naturale gentilezza e il piacere di scherzare non lo hanno mai abbandonato, neanche in eventuali discussioni impegnative, di carattere scientifico o umano che fossero (Lise Meitner, 1959).
Era membro di 45 accademie e società scientifiche, tra cui la Royal Society, e ottenne oltre al Nobel numerose onorificenze e medaglie (37) tra le quali l’inglese Medaglia Faraday, la Gran Croce tedesca, la Legion d’Onore francese e la Medaglia d’oro dell’Accademia Pontificia da Papa Giovanni XXIII nel 1961. Nel ’57 fu nominato cittadino onorario di Magdeburgo in Germania Est e nel ’58 eletto all’Accademia delle Scienze di Mosca, ma rifiutò in entrambi i casi per protesta contro il regime staliniano.
Nel 1966 ebbe il Premio Enrico Fermi dal governo USA, insieme a Fritz Strassmann e Lise Meitner (che così fu parzialmente ricompensata del mancato Nobel), unici scienziati stranieri ad avere il Premio.
Dopo la sua morte fu proposto che l’elemento 105 venisse chiamato Hahnium, ma fu invece denominato Dubnium, nel 1997. Il nome ‘Otto Hahn’ è stato dato all’unica nave mercantile nucleare europea; a lui è intitolata un’isola dell’Antartico, l’Istituto Hahn-Meitner (HMI) per la ricerca nucleare di Berlino, insieme a numerosi altri istituti di ricerca tra cui significativamente un’ala dell’Istituto Weitzmann in Israele. Anche un cratere lunare, uno marziano e un asteroide (19126) portano il suo nome così come un’azalea e una rosa. In sua memoria sono stati istituiti i Premi Otto Hahn e la biennale Medaglia Hahn per la Pace, delle Nazioni Unite, assegnata tra gli altri a Sandro Pertini, Mikhail Gorbachev, Karl Popper, Yehudi Menhuin, Miriam Makeba, Muhammad Alì, Hans Küng e Daniel Barenboim.
Nel 1999 in una votazione tra i 500 più importanti scienziati del 20° secolo, indetta dalla rivista tedesca FOCUS, risultò terzo dopo Albert Einstein e Max Planck.