Louis Victor Pierre Raymond de Broglie

Discendente di una nobile famiglia di lontane origini piemontesi, figlio di Victor, Duca de Broglie e fratello minore del fisico Maurice. Studiò al Liceo Janson de Sailly a Parigi e nel 1909 al termine degli studi superiori, intendendo intraprendere la carriera diplomatica, si iscrisse alla Sorbona al corso di storia e si diplomò a 18 anni, anche se iniziava già ad interessarsi di fisica e matematica. Si iscrisse con molti dubbi al dottorato di storia, ma passò subito alla fisica teorica. Ottenne la laurea in scienze nel 1913, ma scoppiò la Prima Guerra Mondiale e si arruolò come addetto telegrafico, prestando servizio alla stazione della Torre Eiffel. In quel periodo era interessato a problemi tecnici delle telecomunicazioni, ma dopo la guerra, quando riprese i suoi studi, quello che lo attrasse verso la fisica teorica fu il mistero nel quale la struttura della materia e della radiazione si trovavano sempre più immerse, dopo che il concetto di quanto, introdotto da Planck nel 1900, penetrava ogni giorno di più nell’intera fisica …

Anche se le sue ricerche riguardarono la fisica matematica restò sempre interessato alla fisica sperimentale. Suo fratello Maurice a quel tempo si occupava di esperimenti sui raggi X e spesso Louis collaborava con lui nel suo laboratorio.

Ottenne il dottorato nel 1924 con la tesi “Recherches sur la théorie des quanta” dove avanzava la sua ipotesi delle onde di elettroni e la cosiddetta dualità onda-particella.

Così in un’intervista spiegò l’origine delle sua idea: As in conversations with my brother we always arrived at the conclusion that in the case of X-rays one had both waves and corpuscles, thus suddenly – …it was certain in the course of summer 1923 – I got the idea that one had to extend this duality to material particles, especially to electrons. And I realised that, on the one hand, the Hamilton-Jacobi theory pointed somewhat in that direction, for it can be applied to particles and, in addition, it represents a geometrical optics; on the other hand, in quantum phenomena one obtains quantum numbers, which are rarely found in mechanics but occur very frequently in wave phenomena and in all problems dealing with wave motion.

Il comportamento ondulatorio degli elettroni fu confermato sperimentalmente nel 1927 da Davisson, Germer e Kunsman negli Stati Uniti e da G. P. Thomson (figlio di J. J. Thomson) ad Aberdeen, in Scozia. La teoria delle onde di materia fu poi utilizzata da Schrödinger e altri per sviluppare la meccanica ondulatoria. Per questo suo lavoro de Broglie ottenne il Premio Nobel nel 1929.

Dopo il dottorato insegnò per due anni alla Sorbona; nel 1928 fu nominato professore di fisica teorica all’Istituto Henri Poincaré e dal 1932 alla Facoltà di Scienze della Sorbona, dove insegnò fino al pensionamento nel 1962. Dal 1945 era consulente del Commissariato francese per l’energia atomica.

Dopo il Premio Nobel lavorò ancora alla meccanica ondulatoria, ma pubblicò lavori anche sulla teoria di Dirac per l’elettrone, sullo spin, sull’applicazione della meccanica ondulatoria ai nuclei. Scrisse circa 25 libri, tra cui alcuni divulgativi che testimoniano il suo interesse per le implicazioni filosofiche della fisica moderna come Materia e Luce (Bompiani, Milano, 1940), Fisica e Microfisica (Einaudi, Torino, 1950), Nuove prospettive in microfisica (Fabbri, Milano, 1969), I quanti e la fisica moderna (Einaudi, Torino, 1945) e Sui sentieri della scienza (Boringhieri, Torino, 1962).

Nel 1933 fu eletto alla Académie des Sciences della quale fu segretario per le scienze matematiche, fu insignito della medaglia Poincaré e nel 1952 del Premio dell’UNESCO per la divulgazione scientifica; ebbe anche numerose lauree honoris causa e fu eletto membro onorario di almeno diciotto Accademie e Società scientifiche. Nel 1944 fu eletto Accademico di Francia quando, caso unico, contemporaneamente lo era anche il fratello Maurice e nel 1961 ebbe la Legion d’Onore. Nel 1960 alla morte del fratello prese il titolo di 7° Duca de Broglie (viene spesso chiamato erroneamente col titolo di Principe) che alla sua morte, non essendosi mai sposato, passò ad un cugino.

Insoddisfatto della interpretazione probabilistica della meccanica quantistica (detta di Copenhagen) dal 1952 aveva presentato un tentativo di interpretazione causale chiamato teoria della doppia soluzione, ma alla fine l’abbandonò accettando l’interpretazione prevalente.

Descrisse se stesso come … having much more the state of mind of a pure theoretician than that of an experimenter or engineer, loving especially the general and philosophical view …