Karl Manne Georg Siegbahn
Figlio di un capostazione, Nils Reinhold Georg Siegbahn, e di Emma Sofia Zetterberg.
Dopo le scuole superiori nel 1906 entrò all’Università di Lund per studiare fisica e ottenne il dottorato nel 1911 con una tesi su “Misura del campo magnetico”.
Dal 1907 al 1911 fu assistente del professor Janne R. Rydberg all’Istituto di fisica dell’università di Lund e nel 1915 divenne professore associato. Alla morte di Rydberg nel 1920 fu chiamato a succedergli alla cattedra di Fisica, ma nel 1923 si trasferì come professore all’Università di Uppsala.
I suoi primi lavori furono su problemi di elettricità e magnetismo, ma dal 1912 al 1937 si dedicò principalmente alla spettroscopia a raggi X, sviluppando nuove tecniche e strumentazioni. La sua introduzione di nuove pompe da vuoto (Pompe Siegbahn) e nuovi tubi, permise di aumentare l’intensità della radiazione per cui i suoi spettrografi raggiunsero una grande accuratezza delle misure, permettendo la conoscenza completa dell’energia degli strati elettronici degli atomi. Contemporaneamente si stava sviluppando una interpretazione teorica quanto-meccanica dell’atomo.
I suoi risultati furono raccolti nel volume Spektroskopie der Röntgenstrahlen, (1923; ed. riv. 1931; in inglese, 1924), che divenne un classico della letteratura sull’argomento.
Come prova dell’alta precisione delle sue misure, si può ricordare che i suoi dati sono ancora in gran parte attuali dopo più di 90 anni.
Nel 1924 per le sue ricerche di spettroscopia a raggi X ottenne il Premio Nobel per la Fisica.
Nel 1937 si trasferì come Professore di Fisica sperimentale alla Accademia Reale delle Scienze di Stoccolma e nello stesso anno, quando fu istituito il Dipartimento di Fisica dell’Istituto Nobel, ne divenne il primo direttore, fino al suo pensionamento nel 1964.
All’Istituto Nobel la sua attività si rivolse alla ‘nuova’ fisica del nucleo. Propose e attuò la costruzione di un ciclotrone da 6 Mev nel 1939, presto rimpiazzato da uno da 30 Mev, e di un generatore di alta tensione da 400.000 V. Con questi strumenti e con nuovi spettrografi-beta furono intraprese numerose ricerche sulla radiazione emessa da nuclei instabili e sulle reazioni nucleari e misure sulle proprietà magnetiche dei nuclei.
Questa attività attirò numerosi giovani ricercatori anche dall’estero e fece di Stoccolma un centro vitale per lo studio delle proprietà dei nuclei.
Tra questi nel 1938 raggiunse Stoccolma, fuggita dalla Germania nazista, Lise Meitner, che ottenne una sistemazione all’Istituto Nobel, ma i rapporti tra i due furono piuttosto freddi e poco collaborativi. La Meitner poteva essere importante, per le sue conoscenze avanzate sulle reazioni nucleari, per Siegbahn, desideroso di intraprendere queste ricerche piuttosto nuove per lui, ma per motivi ancora poco chiari le cose andarono diversamente, forse perché donna o perché la Meitner si opponeva ad un possibile uso bellico delle reazioni nucleari che invece interessava Siegbahn.
Fin dall’inizio fu considerata un peso, con le mani non sa fare nulla, si lamentava con i suoi collaboratori e soprattutto non le fu permesso di avere attrezzature, mezzi e neppure le chiavi del laboratorio! L’opposizione aveva anche risvolti di politica della ricerca svedese e sul ruolo di leader di Siegbahn, minacciato da nemici interni quali Oskar Klein e dalla poca considerazione di cui godeva in ambienti internazionali (soprattutto da parte di Bohr e Compton) che ancora ritenevano il suo Nobel del 1924 come poco meritato e molto di parte.
Nel 1945 la netta opposizione di Siegbahn, autorevole membro dell’Accademia svedese, riuscì ad impedire l’assegnazione del Nobel per l’anno successivo a Lise Meitner (lo ebbe invece il suo collaboratore di Berlino, Otto Hahn) che ancora lavorava a Stoccolma. (vedi Ricordando Lise Meitner: dramma in un atto di scienza e tradimento di Robert M. Friedman, Pendragon, 2005).
In seguito Siegbahn viaggiò molto visitando centri di ricerca in Europa e Stati Uniti (Berkeley, Pasadena, MIT, Chicago, Columbia, Brookhaven ecc.).
Membro della Commissione Pesi e Misure dal 1937 al ’56, Presidente dello IUPAP dal 1938 al ’47, membro della Royal Society e dell’Accademia delle Scienze di Parigi e di altre numerose accademie e società scientifiche. Oltre al Nobel ottenne il Premio Hughes (1934), la Rumford Medal della Royal Society (1940), la Duddel Medal dall’Institute of Physics, Londra.
Nel 1914 aveva sposato Karin Högbom ed ebbe due figli: Bo Lennard (1915-2008), diplomatico e deputato svedese, e Kai Manne, suo successore alla cattedra di fisica ad Uppsala e premio Nobel nel 1981.