Kai Manne Börje Siegbahn

Figlio di Karl Manne Georg Siegbahn, fisico e Premio Nobel nel 1924, e di Karin Högbom. Studiò al Gymnasium di Uppsala e poi fisica, chimica e matematica all’Università di Uppsala dove il padre era professore.

Riflettendo sulla sua eredità scientifica affermò che “decisamente è un vantaggio se si inizia a discutere di fisica tutti i giorni fin dalla colazione …” .

Dopo la laurea nel 1942, si trasferì all’Università di Stoccolma dove ottenne il dottorato in fisica nel 1944 e fino al 1951 fu associato di ricerca al Nobel Institute.

Nel 1944 sposò Anna Brita Rhedin dalla quale ebbe tre figli: Per Siegbahn, Professore di Fisica all’Università di Stoccolma, Hans, Professore di Fisica all’Università di Uppsala e Nils, biochimico e dirigente di industria.

Nel 1951 fu nominato Professore al Royal Institute of Technology di Stoccolma e nel 1954 ritornò a Uppsala come Professore di Fisica e Direttore del Dipartimento di Fisica, cariche che mantenne fino al pensionamento nel 1984.

La sua principale attività di ricerca fu la spettroscopia elettronica basata sull’effetto fotoelettrico, per la quale sviluppò una tecnica, chiamata ESCA (Electron Spectroscopy for Chemical Analysis), già scoperta nel 1907 da P. D. Innes. Nel 1954 pubblicò le prime ricerche sullo spettro del cloruro di sodio e nel 1967 una dettagliata descrizione della tecnica. Nel 1969 in collaborazione con la Hewlett-Packard mise in produzione i primi strumenti ESCA commerciali e ora la tecnica (chiamata anche “X-ray photoelectron spectroscopy” – XPS) è usata in numerose forme da laboratori di tutto il mondo.

Essa permette di rivelare tutti gli elementi chimici (eccetto idrogeno ed elio) ed è usata per analisi non distruttive di superfici, leghe metalliche, composti inorganici, ossa, ceramiche, vetri, fibre, carta, olii e anche inquinanti dell’aria.

Per questa ricerca ottenne il Premio Nobel per la Fisica nel 1981 (metà del premio andò agli americani Nicolaas Bloembergen e Arthur Schawlow per lo sviluppo della spettroscopia laser).

Entra così nel ristretto novero dei padri e figli vincitori del Nobel per la fisica, con William e Lawrence Bragg, Joseph J. e George Thomson, Niels e Aage Bohr (Maria e Irène Curie lo ottennero per la chimica).

Siegbahn era membro da tempo dell’Accademia Reale delle Scienze di Stoccolma che assegna il Nobel e nel 1981 gli fu chiesto di non partecipare alle riunioni per la scelta e deliberazione del premiato, per cui poteva capire di essere tra i candidati anche se, seguendo la tradizione, non fu avvisato in anticipo del conferimento.

Oltre al Nobel ottenne numerosi altri riconoscimenti (Premio Lindblom 1945, Medaglia Celsius 1962, Pittsburgh Award of Spectroscopy 1982 e altri) e dottorati onorari.

Membro dell’Accademia Reale di Svezia, dell’Accademia delle Scienze norvegese, dell’American Academy of Arts and Sciences, dell’Accademia Pontificia delle Scienze, del Comitato Internazionale Pesi e Misure, è stato Presidente dell’International Union of Pure and Applied Sciences (IUPAP).

Fu fondatore e direttore del Journal of Nuclear Instruments and Methods in Physics Research, autore di più di 450 pubblicazioni e numerosi libri di fisica atomica e nucleare.

Dopo il pensionamento continuò l’attività di ricerca all’Ångstrom Institute di Uppsala fino alla morte a 89 anni per attacco cardiaco mentre si trovava nella sua residenza al mare.

Iniziale del cognome: S

Periodo: 1900-1920

Settore: Spettroscopia

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