Sir Hermann Bondi
Figlio di un medico cardiologo, Samuel Bondi, di famiglia ebrea non praticante, studiò al Realgymnasium di Vienna dimostrando presto grandi abilità matematiche così che il matematico Abraham Fraenkel, un lontano parente, lo presentò a Arthur Eddington, in visita a Vienna, che gli consigliò di trasferirsi in Inghilterra e iscriversi al Trinity College di Cambridge.
Si recò a Cambridge nel 1937 dove confermò le brillanti promesse. Nel 1938 appena prima dell’Anschluss, le notizie sull’antisemitismo nazista avute dalla stampa inglese lo fecero temere per i genitori, che avvisò con un telegramma perché lasciassero l’Austria rifugiandosi prima in Svizzera poi a New York.
Nei primi anni di guerra fu internato come straniero nemico prima all’Isola di Man poi in Canada, insieme ad altri scienziati austriaci tra cui il suo amico Max Perutz e un altro studente di Cambridge, Thomas Gold, poi suo collaboratore e Professore di Astronomia alla Cornell University.
Nel 1942 fu trasferito all’Ammiragliato per lavorare sullo sviluppo del radar con Fred Hoyle, raggiunto presto anche da Gold. Nel 1946 ottenne la cittadinanza britannica.
Nel 1947 sposò una sua studentessa, Christine Stockman, dalla quale ebbe due figli e tre figlie: Alice, John, Liz, David e Debbie.
Dal 1945 al ’54 fu assistente e poi lecturer di matematica all’Università di Cambridge.
In quegli anni, insieme a Thomas Gold e Fred Hoyle elaborò la teoria dell’universo stazionario, pubblicata nel 1948, sostenendo che l’universo si espande ma la densità resta costante perché nuova materia verrebbe continuamente creata.
Questa teoria lo fece conoscere internazionalmente e fu per molti anni più popolare della teoria opposta del Big Bang, sostenuta tra altri da Edwin Hubble, almeno fino alla rivelazione della radiazione cosmica di fondo, predetta da George Gamow e scoperta da Arnold Penzias e Robert Wilson nel 1964. Come noto anche il termine Big Bang fu coniato da Hoyle, sostenitore della teoria opposta, che lo intendeva in modo dispregiativo.
Per difendere la sua teoria in quegli anni sostenne pubblici dibattiti e scrisse il libro Cosmology nel 1952 (tr. it. Cosmologia, Lampugnani Nigri, MI, 1970) che divenne un classico.
Nel 1947 si interessò alla metrica di Lemaître-Tolman, introducendo una soluzione simmetrica non omogenea chiamata metrica LTB (Lemaître-Tolman-Bondi).
Fu chiamato nel 1954 al King’s College di Londra come professore di matematica, diventando Ordinario nel 1971 ed emerito nel 1985 al suo ritiro.
Bondi costruì qui un valido gruppo di ricerca sulla relatività generale e fu uno dei primi a considerare le onde gravitazionali, previste dalla teoria, insieme a Felix Pirani e Ray Sachs, introducendo le coordinate di Bondi e la nozione di ‘massa di Bondi’.
Per dimostrare che le onde gravitazionali previste dalla relatività generale avevano significato fisico introdusse nel 1955 l’esperimento mentale della ‘perlina sulla bacchetta’, dovuto in realtà informalmente a Richard Feynman.
Si occupò anche, con Raymond Lyttleton, della crescita di materia catturata da una stella o buco nero in una nube di gas, dando il suo nome al raggio di Bondi e all’accrescimento di Bondi.
Per far comprendere la relatività introdusse nel libro Relativity and Common Sense (Dover, NY, 1962; tr. it. La relatività e il senso comune, Zanichelli, 1965) un approccio chiamato ‘k-calculus’ che invece di partire dalle trasformazioni di Lorentz, basate sulla velocità, e derivare la dilatazione del tempo, la contrazione delle lunghezze ecc., parte dal fattore di Doppler (chiamato k) e solo alla fine introduce la velocità e le trasformazioni di Lorentz. Questo approccio si è dimostrato efficace didatticamente.
Dal 1956 al ’64 fu segretario della Royal Astronomical Society.
Al di fuori della attività di ricerca accademica fu Direttore generale della ESRO (European Space Research Organisation, poi ESA) dal 1967 al ’71, succedendo a Pierre Auger, poi capo dei consulenti scientifici del Ministero della Difesa inglese dal 1971 al ’77 e del Dipartimento dell’Energia dal 1977 al ’80; responsabile del Natural Environment Research Council (NERC) dal 1980 al ’84 fu tra i primi a mettere in guardia sui pericoli del riscaldamento globale.
Il suo rapporto sulla inondazione di Londra del 1953 portò alla costruzione delle controverse Barriere sul Tamigi che poi si rivelarono preziose per evitare altri disastri.
Tra le cariche ricoperte quella di Presidente della Hydrographic Society (1985-1987) e di Preside del Churchill College di Cambridge (1983-1990).
Fellow della Royal Society dal 1959, fu premiato con la Gold Medal nel 2001, ottenne anche la medaglia d’oro della Einstein Society nel 1983, dell’Institute of Mathematics nel 1988 e il premio internazionale Birla per l’Umanesimo. Ottenne numerose lauree onorarie da università inglesi, americane e da Vienna e fu nominato Sir nel 1973.
Pur essendo di famiglia ebrea, non era praticante e anzi non sentiva il bisogno della religione sentendosi invece un umanista razionale, presidente della British Humanist Association dal 1982 al 1999 e della Rationalist Press Association dal 1982.
Nel 1990 pubblicò un’autobiografia intitolandola Science, Churchill and Me, con omaggio nel titolo a Winston Churchill che riteneva salvatore del mondo.
La sua attenzione, risalente agli anni ’50, ai problemi della ricerca scientifica e dell’insegnamento della Scienza fu riconosciuta con la presidenza della Società per la Ricerca sulla Istruzione Superiore che tenne per 16 anni dal 1981. Importanti anche le sue apparizioni televisive come divulgatore e oltre alle sue numerose pubblicazioni specialistiche scrisse famosi libri divulgativi.
Organizzatore apparentemente instancabile, era anche appassionato sciatore e alpinista. Di carattere aperto, tollerante e disponibile, anche quando si accentuarono i problemi dovuti al morbo di Parkinson, la sua casa di Cambridge era sempre aperta per gli amici.