Giovanni Cantoni
Figlio di Tobia e Carlotta Strambio, frequentò la facoltà filosofico-matematica dell’Università di Pavia dove si laureò nel 1840, con lode, in ingegneria-architettura.
Ritornò a Milano per fare pratica in uno studio di ingegneria, ma più che praticare la professione continuò ad occuparsi di fisica e di filosofia. Convinto sostenitore dell’importanza del legame tra filosofia e scienza, si proponeva di studiare i rapporti tra le speculazioni dei filosofi e dei matematici e le teorie e indagini degli sperimentali, con l’ambizioso e vago progetto di porre le basi di una fisica veramente filosofica.
Fervente patriota, già nei tempi dell’Università aveva cominciato un’attività politica nei gruppi liberali studenteschi, legato da intima amicizia con Cesare Correnti che allora frequentava il collegio Ghislieri. A Milano, ne divenne consigliere e collaboratore ed insieme organizzarono nel 1848, l’insurrezione delle Cinque giornate. In particolare ebbe l’incarico di organizzare la sollevazione delle campagne e portare sotto le mura della città molta gente armata.
Con Pietro Maestri, mazziniano e anch’egli suo compagno nei circoli studenteschi pavesi, fece parte del Comitato di pubblica sicurezza che tentò invano di organizzare un’estrema resistenza contro gli Austriaci vittoriosi sull’esercito piemontese.
Dopo l’armistizio e il ritorno degli austriaci, nel 1849 riparò, come Maestri e lo stesso Mazzini, a Lugano dove costituì un comitato per l’organizzazione e il soccorso degli esuli.
Nel 1851 fu chiamato a insegnare fisica in una scuola di Lugano. L’anno successivo, soppressa la corporazione insegnante formata in massima parte di religiosi, il governo cantonale affidò a lui e a Carlo Cattaneo la stesura del progetto di riforma dell’istruzione superiore ticinese, ispirata alla concezione positivista.
Ottenuto l’insegnamento della fisica nel liceo cantonale di Lugano, dal 1853 al 1857 compilò e pubblicò un manuale di fisica, più volte in seguito ampliato e ristampato. Contemporaneamente partecipava con impegno alle attività politiche, su posizioni radicali e fortemente anticlericali, al liceo cantonale infatti insegnavano con lui anche Carlo Cattaneo e Atto Vannucci, toscano, mazziniano radicale e già sacerdote.
Tornò a Milano nel 1859, passato a posizioni moderate e monarchiche, ed ottenne l’insegnamento della fisica nella Reale Scuola Superiore.
Nel 1860 fu chiamato all’Università di Pavia alla cattedra di Fisica, che tenne per trent’anni, fu anche Rettore dell’Università dal 1862 al ’68 (poi anche dal 1880 al 1882) e Preside della Facoltà diScienze dal 1874 al ’79 (un busto e una lapide lo ricordano nel cortile dell’Università di Pavia).
Non abbandonò tuttavia l’attività politica, fu consigliere comunale a Milano e Pavia e, dal 1867 al 1870, fu eletto alla Camera dei Deputati per il collegio di Menaggio (Como).
Nel 1870 fu nominato Segretario generale del Ministero della Pubblica Istruzione, dal Ministro Cesare Correnti, del quale era amicissimo, ma si dimise quando Correnti, per le difficoltà nel fare approvare un suo progetto di radicali riforme dell’istruzione universitaria e secondaria, giudicate troppo laiche e anticlericali, si ritirò dal governo nel 1872.
Fece comunque parte del Consiglio e della Giunta superiore della Pubblica Istruzione, dal 1870 al 1883.
Nel 1879 fu nominato Senatore del Regno e partecipò attivamente ai lavori in aula finchè la salute glielo permise.
La sua attività scientifica è testimoniata da oltre duecento pubblicazioni su argomenti svariatissimi, di fisica sperimentale (elettrostatica e scarica del condensatore, termologia, osmosi, diffusione dei liquidi moto browniano), ma anche di storia della fisica (in particolare su Galileo Galilei e Alessandro Volta), meteorologia e filosofia.
Un gruppo di scritti ha per oggetto la teoria dinamica della costituzione della materia con una interpretazione dinamica del moto browniano notevole per il tempo (1868) e in un altro gruppo di scritti si propose di divulgare la teoria meccanica del calore, ancora avversata da molti fisici italiani favorevoli alla teoria del calorico, suffragandola con notevoli esperimenti.
Tradusse dall’inglese nel 1881 il trattato Matter and Motion di James Clerk Maxwell, premettendo un interessante proemio (ristampato dall’Università di Pavia, Collana di Storia della scienza, a cura di Fabio Bevilacqua, 1993).
Quando venne costituito dal Ministero della Agricoltura un servizio centrale di meteorologia nel 1874, gli venne affidata la direzione, in riconoscimento del suo interesse, specialmente per la meteorologia agraria, testimoniato dai numerosi scritti e dallo studio distrumenti meteorologici. La direzione, mantenuta fino al 1878, gli consentì di organizzare il servizio meteorologico nazionale, d’istituire numerose stazioni meteorologiche, d’introdurre apparecchiature e metodi uniformi di rilevazione, di fondare bollettini meteorologici.
Era socio dell’Accademia dei Lincei (dal 1872), della Società reale di Napoli (1880), dell’Istituto lombardo di scienze e lettere (1863), dell’Accademia italiana delle scienze detta dei XL (1878). Insignito delle onorificenze dell’Ordine della Corona d’Italia e della Legion d’Onore (Francia) e dell’Ordine di Carlo III (Spagna).