Sir George Biddell Airy
Figlio di William Airy, un esattore delle tasse, e di Ann Biddell, proveniente da una famiglia contadina del Suffolk, dopo la sua nascita la famiglia si trasferì a Hereford dove il padre era stato assegnato.
Frequentò le scuole primarie a Hereford e al termine risultò il primo della scuola. Particolarmente abile in aritmetica, aveva imparato a tenere la contabilità e l’uso del regolo calcolatore dai libri del padre, ma per il carattere introverso e un po’ snob non era molto amato dai compagni.
Per un altro trasferimento del padre in Essex passò sempre più tempo presso lo zio materno ad Ipswich tanto da chiedere di potere vivere da lui, anche perché nel 1813 il padre fu licenziato e la famiglia ridotta in povertà. Lo zio aveva una ricca biblioteca contenente testi di chimica, meccanica e ottica ed anche vari amici scienziati per cui i cinque anni passati con lui furono decisivi per i suoi futuri interessi.
In quegli anni, dal 1814 al ‘19 frequentò la Colchester Grammar School dove fu notato per la sua memoria e rimase famoso perché ripeté ad un esame 2394 versi latini!
Nel 1819 entrò al Trinity College a Cambridge, con retta ridotta, pagata dallo zio, in cambio di servizi prestati (come a suo tempo Isaac Newton). Per avere qualche entrata dava lezioni private, riducendo il tempo dedicato allo studio, tuttavia si laureò nel 1823 come migliore studente ed ottenne il premio Smith. Suoi esaminatori per il premio furono Thomas Turton, professore alla cattedra Lucasiana di Matematica (quella tenuta da Newton e poi da Steven Hawking) e Robert Woodhouse, professore alla cattedra Plumiana di Astronomia che gli fecero ottenere un posto di fellow al Trinity College, dando così inizio alla sua carriera accademica.
Riuscì così bene agli esami finali grazie alla sua memoria ed al suo metodo di studio molto organizzato, teneva infatti appunti su tutti i suoi pensieri che poi rielaborava. Continuò così per tutta la vita e i diari e quaderni, tuttora esistenti, dimostrano grande ordine e metodo.
Nel 1824 durante una vacanza conobbe Richarda Smith e due giorni dopo le propose di sposarla, ma il padre, un vicario, rifiutò perché non lo riteneva capace di mantenere finanziariamente la famiglia.
Decise così di ottenere una migliore posizione accademica per potersi sposare e dopo soli tre anni dalla laurea ottenne la cattedra Lucasiana di Matematica, lasciata libera da Turton nel 1826. Era perplesso a candidarsi perchè lo stipendio annuo della cattedra era di sole 99 sterline, quando da assistente ne guadagnava già 150, ma si convinse per il prestigio sociale del titolo. La spuntò sugli altri due candidati, Edward French e Charles Babbage, e iniziò con quest’ultimo una annosa rivalità.
Per aumentare le entrate era compresa nella cattedra la nomina alla Commissione per la Longitudine che, in cambio di quattro riunioni annue, gli dava altre 100 sterline e, sempre con lo scopo di potersi sposare, tentò invano di ottenere il posto di Astronomo Reale per l’Irlanda nel 1827. Per comprendere l’importanza di queste questioni finanziarie basti ricordare che il posto di Astronomo Reale a Greenwich comportava uno stipendio di 1000 sterline.
Le sue lezioni a Cambridge vertevano sull’ottica e in esse spiegò l’astigmatismo, difetto di cui egli stesso soffriva, e per primo progettò lenti correttive, pubblicando il lavoro “On a peculiar Defect in the Eye”. Si occupò anche dello studio delle frange di interferenza e diffrazione nel lavoro “On the Diffraction of an Object-Glass with Circular Aperture” (che contiene la descrizione di quello che viene chiamato disco di Airy).
Nel 1828 per le cattive condizioni di salute di Woodhouse la cattedra Plumiana di Astronomia diventava disponibile e Airy si candidò, con una pubblica e inconsueta richiesta di un consistente aumento dello stipendio (da 300 a 500 sterline).
Nonostante l’irritazione di una parte della direzione dell’Università per avere tanto osato, ottenne il posto e la Direzione del nuovo Osservatorio di Cambridge, che dotò di ottimi strumenti di sua progettazione (da notare che la cattedra Lucasiana, rimasta libera dopo soli due anni, andò finalmente al suo rivale Charles Babbage).
L’aumento dello stipendio gli permise finalmente di sposare Richarda nel 1830.
Nel 1835 fu nominato Astronomo Reale trasferendosi così a Greenwich, dove riorganizzò l’Osservatorio soprattutto nella strumentazione e nei metodi di lavoro, ma non curò altrettanto la formazione di giovani scienziati.
Mantenne il posto fino al 1881 quando si ritirò e visse il resto della vita nella White House del parco di Greenwich con le due figlie.
Scrisse vari manuali, da On the Algebraic and Numerical Theory of Errors of Observations and the Combinations of Observations, che lui stesso definiva ‘illeggibile’ per chi non conoscesse già la materia, a Trigonometry (1825), Gravitation (1834), e Partial differential equations (1866), oltre a più di 500 pubblicazioni e rapporti, frutto del suo modo di lavorare organizzato ed efficiente.
Aveva una visione della matematica eminentemente pratica e applicativa e disdegnava apertamente i problemi teorici, ponendosi per questo in attrito con gli altri matematici di Cambridge, specialmente con Arthur Cayley.
Il suo ritardo nella ricerca di un nuovo pianeta nel 1845, nella posizione suggerita dai calcoli di John Adams, tolse agli inglesi la priorità della scoperta di Nettuno scoperto l’anno dopo dal tedesco Johann Gottfried Galle a Berlino in base ai calcoli del francese Urbain Le Verrier.
Tuttavia Airy calcolò in modo più preciso le orbite di Venere e della Luna e ricalcolò numerose osservazioni del passato. Organizzò nel 1874 una spedizione per osservare il transito di Venere, altro risultato fu la determinazione della densità della Terra con misure di accelerazione di gravità dentro pozzi di miniere (con il risultato di 6,566 rispetto all’acqua).
Fu responsabile della Commissione Pesi e Misure nel 1834, eletto alla Royal Society di Edimburgo nel 1835, alla Royal Society di Londra nel 1836, poi Presidente della Royal Astronomical Society nel 1845 e della British Association nel 1851, e della Royal Society dal 1871 al ’73. Eletto all’Institut de France come corrispondente straniero succedendo a John Herschel nel 1872, nello stesso anno fu nominato cavaliere. Fu insignito della Medaglia Copley dalla Royal Society nel 1831 e Royal nel 1845 e della Medaglia d’Oro della Royal Astronomical Society nel 1833 e nel 1846, della Legion d’Onore e altre onorificenze brasiliane, svedesi e norvegesi.
Oltre ai suoi interessi scientifici era altrettanto istruito nelle lingue classiche tanto da scrivere le sue dissertazioni in latino; amava la poesia, storia, teologia, architettura, archeologia, ingegneria e geologia, e scrisse articoli di religione e anche uno sulle vicende di Giulio Cesare in Britannia.
Alcuni lati del suo carattere lo resero impopolare, specialmente il suo sarcasmo e anche la rigida disciplina che imponeva agli altri oltre che a se stesso, e emblematici furono i frequenti scontri con Babbage, sempre risolti a suo favore, con grande disappunto di quest’ultimo, ma anche con conseguenze sulla ricerca scientifica inglese, come quando si oppose al finanziamento della macchina calcolatrice di Babbage ritenendola ‘inutile’.
Realisticamente riteneva se stesso un onesto lavoratore della scienza che ha dato molto in quelle parti che richiedono metodo, poco in quelle parti che richiedono genio individuale.
Lo ricordano un cratere lunare e un cratere di Marte.