François Jean Dominique Arago

Figlio del sindaco di Estagel, vicino a Perpignan (la sua famiglia era di origini spagnole, dell’Aragona, da cui il nome), era il maggiore di otto fratelli: uno, Jean, emigrò in Nord America per intraprendere la carriera militare e divenne un eroe della rivoluzione messicana; un altro, Jacques Etienne, partecipò a ricerche oceanografiche e magnetiche nel Pacifico e il minore fu scrittore e drammaturgo che collaborò con Honoré de Balzac.

Destinato alla carriera militare, frequentò le Scuole municipali di Perpignan dove si appassionò alla matematica. Sostenne nel 1803 a Tolosa gli esami di ammissione all’École Polytechnique di Parigi, esaminato da Louis Monge, fratello di Gaspard Monge, allora Direttore, finendo nei cinque migliori candidati ammessi.

Si trasferì a Parigi a casa di un amico del padre che gli fece conoscere Simon Poisson, di cinque anni più vecchio e appena nominato assistente, che divenne il suo migliore amico e lo invitò a partecipare ad una grande impresa per un giovane studente: la misura del meridiano.

Delambre e Méchain avevano misurato il meridiano da Dunkerque a Barcellona tra il 1792 e il 1798, e su questa misura era stato fissato il metro, ma il Bureau des Longitudes aveva richiesto nuove misure a sud di Barcellona, intraprese da Méchain nel 1803. Ma, arrivato a Ibiza, nel settembre del 1804 questi morì e Laplace chiese a Poisson di trovare chi potesse continuare il lavoro: così fu proposto il giovane Arago.

Dopo qualche titubanza, accettò e si trasferì all’Osservatorio di Parigi, suo quartiere generale, per studiare il lavoro, da fare insieme a Jean Baptiste Biot nominato suo collaboratore. Oltre alle misure del meridiano dovevano effettuare misure dell’accelerazione di gravità, usando un pendolo, per determinare la forma della Terra.

Napoleone tuttavia aveva intrapreso nel 1807 la guerra contro Spagna e Portogallo e nominato regnante suo fratello Giuseppe Bonaparte; così iniziò la guerra di indipendenza, per cui i due francesi non poterono più svolgere il loro lavoro sul terrritorio spagnolo. Biot tornò in Francia e Arago venne arrestato come spia, ma fu liberato e fatto fuggire in Algeria quando dimostrò di essere uno scienziato. Da qui tentò di raggiungere Marsiglia, fu catturato da una nave spagnola e ancora imprigionato per qualche mese; finalmente riprese lo sfortunato viaggio, ma una tempesta fece naufragare la nave sulle coste africane. Fu catturato da musulmani e destinato ad una colonia penale, ma il console francese riuscì a farlo liberare e imbarcare per la terza volta per Marsiglia, che finalmente riuscì a raggiungere nel luglio 1809.

Dopo la sua avventura, arrivando a Parigi con le misure, fu accolto da eroe, nominato professore all’École Polytechnique ed eletto all’Accademia delle Scienze a 23 anni.

Restò all’Osservatorio di Parigi per tutto il resto della sua carriera; qui nel 1810 propose un esperimento per misurare le eventuali differenze nella velocità della luce a seconda del moto della Terra verso la sorgente o allontanandosi dalla sorgente.

Con sua grande sorpresa non rilevò alcuna differenza, nemmeno dopo aver ripetuto le misure nell’ottobre del 1810, e ne riferì il 10 dicembre all’Accademia delle Scienze. Cercò di spiegare perché la velocità della luce non dipendesse dal moto dell’osservatore, ma si dovrà aspettare Einstein e il 1905 per una corretta interpretazione.

Si sposò con Lucie Carrier-Bescombes nel 1811, un figlio Alfred divenne Ispettore delle Belle Arti e un altro, Emmanuel, sarà insieme a lui all’Assemblea Nazionale per molti anni.

Nel 1813 inaugurò delle conferenze popolari di astronomia che continueranno fino al 1845. Nel 1816 con Joseph Louis Gay-Lussac iniziò le pubblicazioni degli Annales de Chimie et de Physique.

Le sue prime ricerche in fisica riguardarono la pressione del vapore in funzione della temperatura e la velocità del suono. Tra il 1823 e il ’26, dopo l’esperimento di Oersted, scoprì quello che chiamò magnetismo di rotazione e le sue ricerche, che preludevano alla scoperta dell’induzione elettromagnetica, furono completate e spiegate da Michael Faraday. Sembra che sia stato il primo a realizzare un elettromagnete.

Si occupò poi di ottica insieme a Jean Augustin Fresnel, effettuando esperimenti sulla polarizzazione della luce con il polariscopio da loro inventato e scoprendo la polarizzazione rotatoria. Propose un esperimento per misurare differenze nelle velocità della luce in mezzi con diversa densità, considerato un ‘experimentum crucis’ per le teorie sulla natura della luce. Non riuscì ad effettuare l’esperimento, che venne poi realizzato da Fizeau e Foucault appena prima della sua morte.

Suggerì al suo studente Urbain Le Verrier di studiare le irregolarità riscontrate nell’orbita di Urano e, dopo la scoperta di Nettuno (Galle, 1846), partecipò alla discussione sul nome da dare al nuovo pianeta, proponendo Le Verrier e difendendo la priorità della sua scoperta dalle pretese di Adams.

Ebbe anche un’intensa attività politica: nel 1830 fu eletto alla camera dei deputati (Assemblea Nazionale) per il dipartimento dei Pirenei Orientali, dedicando le sue attenzioni all’istruzione pubblica, alla promozione della scienza e al riconoscimento ad inventori come Louis Daguerre, inventore della fotografia.

Lo stesso anno divenne Direttore dell’Osservatorio, intraprendendo la ristrutturazione ed ammodernamento delle attrezzature, e anche segretario a vita dell’Accademia delle Scienze, succedendo a Fourier.

Alla caduta di Luigi Filippo nel 1848 fu chiamato al Governo Provvisorio come ministro della marina e colonie e anche della guerra; tra le sue tante iniziative abolì la schiavitù nelle colonie francesi e propose il suffragio universale maschile. Il 10 maggio fu eletto Presidente della Commissione Esecutiva, la massima carica del governo.

Nel 1852 dopo il colpo di stato, il governo di Luigi Napoleone richiese una dichiarazione di fedeltà di tutti i funzionari, Arago rifiutò seccamente e si dimise dalla carica al Bureau des Longitudes. Le dimissioni vennero respinte in via eccezionale dal Presidente, in considerazione dei suoi meriti scientifici e dei servizi resi alla Francia.

Quando Luigi Napoleone assunse il titolo di Imperatore col nome di Napoleone III, date le sue forti convinzioni repubblicane Arago rifiutò di prestare giuramento, ma l’Imperatore ancora una volta diede ordine di lasciare al suo posto l’anziano scienziato, libero di fare e dire quello che desiderava.

La sua salute peggiorò rapidamente, soffriva di diabete ed altri malanni, e su consiglio dei medici tornò, inutilmente, al paese natio sui Pirenei; morì a Parigi nel 1853 ed è sepolto nel cimitero di Père Lachaise.

Per le sue esperienze sul magnetismo di rotazione ebbe la Medaglia Copley dalla Royal Society nel 1825, la medaglia Rumford nel 1850. Un cratere sulla Luna e uno su Marte, come pure un anello di Saturno portano il suo nome e a lui è intitolata la Medaglia Arago istituita dall’Accademia delle Scienze dal 1893.