Emilio Segrè
Nato a Tivoli da una agiata famiglia ebrea, laureato in fisica a Roma nel 1928, collaborò prima con Otto Stern ad Amburgo e Pieter Zeeman ad Amsterdam e nel 1932 divenne assistente di Fermi a Roma. È stato uno dei membri dello storico gruppo di via Panisperna, collaborando alle ricerche sulla fisica del neutrone.
Nel 1935 fu chiamato all’Università di Palermo come Professore di fisica sperimentale e Direttore dell’Istituto di Fisica.
Nel 1936 visitò gli Stati Uniti dove conobbe tra gli altri J. R. Oppenheimer e Ernest Lawrence. Ritornato a Palermo scoprì (nel 1937) l’elemento 43, il primo elemento artificiale, che chiamò ‘Tecnezio’.
Nel 1938 l’emanazione delle leggi razziali lo colse mentre si trovava all’Università di Berkeley, dove rimase per il resto della sua vita.
Con altri fisici (Corson e Mackenzie) scoprì l’elemento ‘Astato’ e con Kennedy, Seaborg, e Wahl, il ‘Plutonio-239’ e le sue proprietà fissili.
Durante la guerra partecipò attivamente al ‘progetto Manhattan’, ai laboratori di Los Alamos, per la realizzazione della prima bomba nucleare e nel 1944 ottenne la cittadinanza americana.
Nel 1946 divenne Professore di Fisica a Berkeley, posizione che occupò fino al 1972.
Nel dopoguerra le sue ricerche riguardarono problemi di fisica nucleare e di fisica delle particelle elementari.
Nel 1955, con Chamberlain, Wiegand e Ypsilantis scoprì l’antiprotone nelle interazioni protone-nucleone ad alta energia. Per questa scoperta gli venne conferito il Premio Nobel per la fisica del 1959, insieme a Owen Chamberlain.
Nel 1974 ritornò all’Università di Roma per tenere corsi di Fisica nucleare e conferenze. Pubblicò il manuale Nuclei e Particelle (Zanichelli, 1982) e i libri: Enrico Fermi, fisico. Una biografia scientifica (Zanichelli, 1987); Personaggi e scoperte della fisica (2 voll., Mondadori, 1996); Autobiografia di un fisico (Il Mulino, 1995).