Eduardo Renato Caianiello
Già durante gli studi giovanili all’Università di Napoli, dove fu allievo (ed in seguito, per un breve periodo, collaboratore) del grande matematico Renato Caccioppoli, dimostrò il suo talento per la matematica e la fisica.
Nel 1944 conseguì la laurea in Fisica a Napoli, quindi ottenne una borsa di studio, a quell’epoca molto rare, e si recò negli Stati Uniti presso l’Università di Rochester (New York), dove nel 1950 ottenne il Ph.D. in fisica.
Successivamente, dal 1950 al ’55, fu assistente alla Università di Torino e poi di Roma (su chiamata di Edoardo Amaldi).
Nel 1955 fu chiamato come ‘Higgins Visiting Professor’ all’Università di Princeton dove tenne un corso avanzato di meccanica quantistica, finché, nel 1956, vinse la cattedra di Fisica Teorica all’Università di Napoli. Qui la sua attività di ricerca si concentrò sulla rinormalizzazione delle Teorie Quantistiche dei Campi e in particolare sull’uso dei ‘path integrals’ di Hadamard.
Nel 1957 fondò l’Istituto di Fisica Teorica dell’Università di Napoli (nei padiglioni della Mostra d’Oltremare) portandolo ad essere un centro di eccellenza e di ritrovo di fisici e matematici da tutto il mondo.
A Roma ad un seminario sui computer e sulla cibernetica di Norbert Wiener, promosso da Enrico Fermi, conobbe Valentino Braitenberg, (nato a Bolzano nel 1939, scomparso a Tübingen nel settembre 2011) specialista in psichiatria, neurologia e neuroanatomia, che portò con sé a Napoli dove istituì un Laboratorio di Cibernetica presso l’Istituto di Fisica Teorica e in seguito con lui fondò nel 1968 il Laboratorio di Cibernetica del CNR ad Arco Felice (Napoli), che diresse fino al 1977 (ora Istituto di Cibernetica del CNR ‘E. Caianiello’).
Il Laboratorio divenne ben presto un centro pioniere della cibernetica in Italia, ospitò più volte Norbert Wiener e formò quella che è nota come scuola napoletana, con ricercatori come Luigi Maria Ricciardi, Giuseppe Trautteur, Aldo De Luca, Luigi Accardi, Antonio Restivo, Francesco Lauria, Antonio Barone.
Le ricerche si svilupparono soprattutto sulle ‘pattern recognition’, analisi del linguaggio e reti neurali adattive, e un suo fondamentale contributo in tale campo è l’equazione di Caianiello ("Outline of a theory of thought-processes and thinking machines", J. theor. Biol., 1961) con cui si formalizza la teoria dell’apprendimento. Il suo modello matematico di attività nervose è alla base degli attuali studi sui supercomputer paralleli.
Fu poi attratto dalla struttura gerarchica dei linguaggi e della connessione con la organizzazione gerarchica dei sistemi biologici e sociali, si interessò così all’analisi dei sistemi complessi con applicazioni ai sistemi monetari, urbani ed altri.
Nel 1972 passò alla vicina Università di Salerno dove fondò la Facoltà di Scienze, un corso di ingegneria e un corso di laurea in Informatica che allora esisteva in Italia solo all’Università di Pisa. Si trasferì quindi al nuovo Dipartimento di Fisica Teorica di Salerno dove rimase dal 1973 al 1993, anno della sua scomparsa. Per molti anni fu anche Preside della Facoltà di Scienze e istituì la Scuola di Perfezionamento in Scienze Cibernetiche e Fisiche.
In questo periodo tornò ad occuparsi di problemi di fisica teorica con un programma di ricerca sulla trattazione geometrica unificata della Meccanica Quantistica che lo ha portato all’introduzione di una nuova grandezza fondamentale, l’accelerazione propria massima di una particella massiva, con una serie di conseguenze fenomenologiche di notevole interesse in cosmologia e nella teoria delle particelle elementari che sono attualmente sviluppate da vari gruppi di ricerca nel mondo.
Nel 1979 gli scrisse John Archibald Wheeler: … In all of my four trips to Europe in the past months in none was there a more exciting moment than when you told me you had in mind to devote yourself to ‘quantum mechanics without quantum mechanics’ … I hope you will go further. I would think that one should expect in the end to deduce space geometry from quantum theory rather than quantum theory from space geometry; and quantum theory from something about the machinery by which information is acquired. It is exactly on this latter point that you have to make a contribution unique in the world because of your wonderful background in this area …
Oltre agli aspetti scientifici credeva fortemente nell’integrazione delle differenti culture e fu pioniere nello stabilire relazioni con la Repubblica Popolare Cinese e con scienziati di tutto il mondo, dall’Unione Sovietica all’India e Giappone, che spesso ospitava a casa sua.
L’ultima sua creazione fu l’Istituto Internazionale per gli Alti Studi Scientifici (International Institute for Advanced Scientific Studies – IIASS) a Vietri sul Mare, sulla Costiera Amalfitana, vicino a Salerno, di cui fu Presidente dal 1981 fino alla morte. Presso l’IIASS creò nel 1989 la SIREN, (Società Italiana REti Neuroniche), associazione che promuove e sviluppastudi, ricerche, seminari nel settore delle reti neurali.
Al di là degli aspetti scientifici e organizzativi professionali, viene ricordato per la sua disponibilità umanae per l’apertura verso tutti i giovani studenti, che restava impressa in modo indelebile in tutti coloro che avevano la fortuna di incontrarlo.
Enzo di Giulio, nella prefazione del libro Divagazioni sulla scienza e sul mondo, lo definisce uno scienziato umanista convinto della sostanziale unità della cultura, al di là delle barriere delle specializzazioni.
Per celebrare il decennale della sua scomparsa si è svolto a Napoli nel dicembre 2003 un convegno, che ha riunito alcuni suoi collaboratori, fisici teorici, cibernetici, esperti di reti neurali e di biomatematica, attualmente sparsi per l’Italia e per il mondo, che facessero rivivere gli aspetti scientifici ed umani di questa figura di scienziato, tra i quali, Alberto Apostolico, Antonio Barone, Valentino Braitenberger, Roberto Cordeschi, Paul Cull, Martin Davis, Alberto Giovannini, Francesco Guerra, Aldo De Luca, Ferdinando Mancini, Maria Marinaro, Giorgio Papini, Luigi Maria Ricciardi, Gaetano Scarpetta, Giuliano Toraldo di Francia.
A lui è intitolato il Dipartimento di Fisica dell’Università di Salerno e dal 2002 l’Istituto di Cibernetica del CNR di Arco Felice (Napoli).