Clyde William Tombaugh
La sua famiglia, di agricoltori, si trasferì ben presto in Kansas e qui lui costruì già da studente il suo primo telescopio, col quale fece osservazioni di Giove e Marte, mandando i relativi disegni all’Osservatorio Lowell di Flagstaff, Arizona.
In seguito a questo nel 1929 gli fu offerto un posto allo stesso Osservatorio e gli fu subito affidata una sistematica ricerca di un pianeta oltre Nettuno, la cui esistenza era stata ipotizzata da Percival Lowell nel 1905 (fondatore dell’Osservatorio a lui dedicato) e già invano cercato da William Pickering.
Usando fotografie fatte nella stessa porzione di cielo per molte notti e confrontandole con un comparatore di sua ideazione, per cercare possibili movimenti di qualche oggetto celeste, dopo un anno di osservazioni notò la possibile esistenza di un pianeta, di magnitudine +15.4, nelle foto fatte nel gennaio e febbraio 1930 e ne annunciò la scoperta il 13 marzo dello stesso anno.
Così lo stesso Tombaugh descrive la scoperta: Improvvisamente mi balzò agli occhi un oggetto di quindicesima magnitudine. – Eccolo – mi dissi. Un’emozione incredibile mi travolse, questa sarebbe stata una scoperta storica. Mi diressi subito nell’ufficio del direttore. Cercando di controllarmi, entrai nell’ufficio ostentando indifferenza. – Dr. Slipher, ho trovato il suo Pianeta X.
Il nome Plutone, dal nome del Dio romano dell’oltretomba che aveva il potere di rendersi invisibile, fu suggerito per il pianeta da una bambina inglese di 11 anni, Venetia Burney, di Oxford (un suo prozio aveva dato i nomi di Phebos e Deimos alle lune di Marte) e attribuito ufficialmente il 1° maggio 1930. Fu preferito ad altre proposte perché le prime lettere PL sono le iniziali di Percival Lowell (secondo altri di Pickering e Lowell).
Venetia Burney è morta nel 2009, poco prima di compiere 90 anni, e ha visto nel 2006 il ‘suo’ Plutone declassato dalla IAU (International Astronomical Union) a pianeta nano, non più tra i pianeti classici del sistema solare.
La previsione dell’esistenza di un nuovo pianeta era stata fatta da Lowell e Pickering a causa delle perturbazioni osservate nelle orbite di Nettuno e Urano, ma si vide ben presto che Plutone era troppo piccolo per perturbarne le orbite e Tombaugh continuò invano la ricerca di un decimo pianeta.
Solo nel 1992 fu scoperto un oggetto trans-nettuniano, (15760, 1992 QB 1) seguito da molti altri, mentre solo nel 2003 fu scoperto un pianeta nano, Eris, al di là della fascia di Kuiper e successivamente due altri pianeti nani (chiamati dal 2008 Plutoidi per distinguerli da Cerere, nella fascia principale degli asteroidi tra Marte e Giove): Haumea (2004) e Makemake (2005). Quest’ultimo, di magnitudine 16, è relativamente brillante e poteva essere osservato da Tombaugh, ma al tempo delle sue ricerche era troppo vicino all’equatore galattico e quindi confuso tra le migliaia di stelle dello sfondo della Via Lattea.
Nel 1978 fu poi scoperto Caronte, un satellite di Plutone con una massa di circa 1/8, per cui attualmente si tende a considerare la coppia come un pianeta nano doppio. Nel 2005 il Telescopio Spaziale Hubble permise di scoprire due piccoli satelliti di Plutone Nix e Hydra.
Dopo la scoperta di Plutone Tombaugh ottenne la laurea dall’Università del Kansas e poi dalla Northern Arizona University.
Oltre a Plutone scoprì 14 asteroidi dal 1929 al 1936 a molti dei quali diede nomi dei famigliari, dalla moglie (3310 Patsy) ai figli (2839 Annette, 2941 Alden) e nipoti.
Nel 1945, dopo la guerra, fu licenziato dall’Osservatorio Lowell dal direttore Valdo Slipher, ufficialmente per riduzione dei fondi; in realtà Tombaugh si è sempre detto convinto che il vero motivo fosse la gelosia per la scoperta di Plutone.
Trovò un incarico alla Base Missilistica dell’Aeronautica di White Sands, New Mexico, e dal 1955 al 1973 insegnò astronomia alla New Mexico State University di Las Cruces.
Fu anche interessato alle ricerche sugli UFO e probabilmente è il più noto astronomo che affermò di avere avvistato personalmente oggetti ‘non identificati’ (il 20 agosto 1949) per i quali credeva probabile una provenienza artificiale extraterrestre. In seguito riferì di altri avvistamenti, anche con il suo telescopio di White Sands, tra cui uno dei misteriosi avvistamenti di ‘green fireballs’ che si verificarono in quegli anni. Siccome molti di questi avvistamenti erano in zone molto vicine agli insediamenti militari segreti del New Mexico (Los Alamos, White Sands, Alamogordo) l’Aeronautica si convinse ad istituire una commissione di esperti (Blue Book Project) che concluse trattarsi di fenomeni naturali.
Oltre alle ricerche sugli UFO collaborava col collega Lincoln LaPaz, esperto di meteore, ad una ricerca commissionata dall’Esercito su possibili satelliti naturali molto vicini alla Terra, con lo scopo di studiarne l’eventuale utilizzo come base spaziale militare. Nel 1954 notizie di stampa davano per certa, ma tenuta segreta, la scoperta di due oggetti orbitanti a 400 e 600 miglia, trovati con radar a lunga gittata, ma sia Tombaugh che LaPaz negarono decisamente di avere mai trovato qualcosa ed anzi affermarono nel 1957 che la ‘cattura’ di un meteorite o di un asteroide nell’orbita terrestre era virtualmente impossibile.
Fu insignito della Medaglia Jackson-Gwilt dalla Royal Astronomical Society e a lui fu dedicato l’asteroide 1604 Tombaugh, scoperto nel 1931. Morì a 91 anni.
Un contenitore con una parte delle sue ceneri ed una targa sono a bordo della sonda spaziale New Horizons (Nuovi Orizzonti) lanciata nel 2006 dalla NASA, che ha compiuto un sorvolo ravvicinato di Plutone e dei suoi satelliti il 14 luglio 2015.
Lo scrittore di fantascienza Robert Heinlein chiama ‘Tombaugh Station’ una base lunare in un suo romanzo e nella saga di Star Trek una astronave della Federazione si chiama ‘USS Tombaugh’.