Charles Messier
Decimo dei dodici figli di Nicolas Messier, impiegato e usciere di corte del Principe di Salm, (principato allora indipendente, posto nei Vosgi tra il ducato di Lorena e il regno di Francia), che però morì quando Charles era undicenne lasciando il peso della famiglia al figlio maggiore Hyacinthe.
A quell’epoca ebbe un incidente cadendo da una finestra mentre giocava e si ruppe una gamba, fu curato da un contadino e guarì completamente, ma si ritirò da scuola e fu istruito dal fratello per otto anni, specialmente nell’amministrazione e contabilità. Sviluppò tuttavia uno spiccato senso per la precisione e cura dei dettagli che saranno importanti nella sua futura attività.
Già da piccolo dimostrò interesse per l’osservazione del cielo, quando aveva 12 anni apparve una grande cometa a sei code (scoperta da Klinkenberg) e nel 1748 poté osservare un’eclisse anulare di sole.
Nel 1751 il fratello seguì il Principe di Salm a Senones e Charles decise di trovarsi un lavoro. Un amico di famiglia, l’Abate Thélosen, gli procurò un posto a Parigi come segretario presso l’Astronomo della Marina, Joseph Nicolas Delisle.
I Delisle, senza figli, lo accolsero nella loro casa al Collège Royal de France e come primo incarico copiò una carta geografica della Cina. Fu anche istruito all’uso degli strumenti dell’osservatorio astronomico e incaricato di registrare i dati delle osservazioni di Delisle e del suo assistente Libour.
L’osservatorio era posto dal 1758 in una torre dell’Hôtel de Clugny (ora Cluny) e Delisle gli insegnò le basi dell’astronomia e la necessità di precise determinazioni delle posizioni dei corpi celesti. La prima osservazione di Messier fu il transito di Mercurio nel 1753 e dall’anno successivo fu assunto dalla Marina come impiegato.
Nel 1757 iniziò la ricerca della cometa di Halley, il cui ritorno previsto nel 1758 era un’ipotesi scientifica da verificare, e riportò le osservazioni della M32, una compagna della ‘Grande Nebulosa’ di Andromeda (ora Galassia) M31.
Il calcolo fatto da Delisle della presunta orbita della cometa di Halley conteneva però un errore e quindi la cometa fu cercata in una posizione diversa. Messier scoprì però un’altra cometa (C71758 K1 De la Nux) ignaro della precedente scoperta fatta da De la Nux, e un oggetto che sembrava una cometa, ma risultò essere fisso e quindi una nebulosa, la prima del suo futuro catalogo, Messier 1 (M1). Questo oggetto risultò poi essere uno dei più interessanti oggetti celesti, un resto della supernova del 1054, comunemente chiamato Crab Nebula.
Fu questa scoperta che lo spinse sia alla ‘caccia di comete’ che da allora divenne una disciplina dell’astronomia, sia alla catalogazione delle nebulose.
La Cometa di Halley fu poi osservata, la notte di Natale del 1758, dall’astronomo dilettante tedesco Johann Palitzsch, e finalmente il 21 gennaio 1759 anche da Messier, ma Delisle, non volendo ammettere il suo errore di calcolo, lo obbligò a continuare le osservazioni sulla traiettoria errata da lui prevista e a non annunciare la scoperta. Messier obbedì per la sua riconoscenza a Delisle (Ero un fedele servitore di M. Delisle, vivevo nella sua casa e quindi mi piegai ai suoi desideri). Quando finalmente Delisle annunciò la scoperta il 1° aprile del 1779 nessun astronomo gli diede credito, forse pensando ad un pesce d’aprile.
In seguito però Delisle gli affidò sempre più lavoro al telescopio e quindi Messier potè osservare la seconda nebulosa (M2, scoperta da Maraldi), il transito di Venere del 1761, gli anelli di Saturno, e scoprì due comete (C/1763 Messier e C/1764 Messier). Dopo questi risultati, nel 1763 tentò di essere ammesso all’Accademia delle Scienze, ma non ci riuscì, con suo grande disappunto.
Con la scoperta di una terza nebulosa, M3, la sua prima scoperta originale, si dedicò sempre più a questi oggetti, consultando tutti i cataloghi precedentemente compilati dalla lista di 6 oggetti di Halley, al catalogo di William Derhan (estratto dal catalogo stellare di Hevelius) disponibile in una traduzione francese di Pierre de Maupertuis, al catalogo di Nicolas Lacaille del 1755, alle liste di Jean Dominique Maraldi e Le Gentil.
Alla fine del 1764 aveva catalogato gli oggetti da M3 a M40, con 19 scoperte originali. All’epoca era in corrispondenza con i maggiori astronomi in Inghilterra, Germania e Russia e fu nominato membro dell’Accademia di Harlem (Olanda), membro straniero della Royal Society di Londra, nonché delle Accademie di Auxerre e di Bologna.
Nel 1765 Delisle si ritirò e Messier continuò il suo lavoro all’osservatorio dell’Hôtel de Cluny anche se la nomina ad Astronomo della Marina arrivò solo nel 1771. Scoprì l’ammasso stellare M41 e un paio di comete.
Nel 1767 fece il suo unico viaggio per mare, pur essendo dipendente della Marina, a bordo della nave l’Aurore, per tre mesi e mezzo nel Baltico, per provare alcuni cronometri marini costruiti da J. Le Roy, e insieme al collega Alexander-Guy Pingré per compiere osservazioni astronomiche. Durante la sua assenza Lalande continuò il lavoro osservativo a Cluny.
Nel 1769 estese l’abbozzo di quello che diverrà il suo catalogo agli oggetti M42-M45 (le ben note Nebulosa di Orione, Presepe e Pleiadi) e scoprì una grande cometa (C/1769 Messier) mandando la descrizione e la mappa al Re di Prussia che lo fece eleggere all’Accademia Prussiana delle Scienze di Berlino. In precedenza lo stesso anno era stato eletto anche alla Reale Accademia Svedese e finalmente nel 1770 fu chiamato all’Académie Royale des Sciences di Parigi e più tardi anche all’Accademia di San Pietroburgo.
Lo stesso anno sposò Marie-Françoise de Vermauchampt che conosceva da 15 anni quando abitava al Collège de France. Con la moglie si trasferì dagli appartamenti di Delisle ad un appartamento all’Hôtel de Cluny, presso l’Osservatorio. Ebbero un figlio nel 1772, ma sia il bimbo che la madre morirono dopo pochi giorni.
Nel 1771 fu co-scopritore indipendente di una grande cometa e presentò a febbraio la prima versione del suo Catalogo delle nebulose e ammassi stellari contenente i primi 45 oggetti. Continuò però la sua ricerca e nello stesso anno identificò gli oggetti fino a M49 (per M47 e M48 tuttavia compì errori nella determinazione così che non furono ritrovati fino al XX secolo), scoprì anche la sua 13a cometa e in seguito M62, ma ne misurò la posizione solo approssimativamente e questa "Nebulosa molto bella" sarà inclusa solo nel catalogo del 1779.
Negli anni successivi ridusse l’attività di ricerca delle nebulose, anche se scoprì un secondo compagno della galassia di Andromeda (M110) che per motivi sconosciuti non incluse nel catalogo, un paio di comete e altri oggetti (M51 e M52), poi fino al 1777 non registrò più nulla. Quell’anno catalogò M53, scoperto da Johann Elert Bode due anni prima.
Nel 1774 Jerome de Lalande, il maggiore astronomo francese del tempo, gli presentò Pierre Méchain.
Negli anni dal 1778 al 1780 riprese la sua ricerca e catalogazione, seguendo il cammino della cometa C/1779 Bode, osservò altri sei oggetti (M56-M61), alcuni dei quali furono scoperti da Johann Gottfried Koehler a Dresda e Barnaba Oriani a Milano. Anche Méchain iniziò la sua attività con l’individuazione di M63, e Messier, per caso scoprì M65 e M66, ma non vide una terza galassia (NGC 3628) che forma un triangolo con le due. Nota ora la magnitudo (9,5) di questa galassia, possiamo stimare la modesta qualità del suo telescopio. Dopo la scoperta di altri due oggetti decise di pubblicare nel 1780 una seconda versione del suo catalogo aggiornata fino a M68.
Iniziò quindi una intensa ricerca, insieme a Méchain, per catalogare nuovi oggetti e nell’almanacco Connaissance des Temps del 1781 portò il catalogo fino a M103, anche se nella sua copia aggiunse M104, M106 scoperta da Méchain, ma tralasciò stranamente M105 osservata nel marzo 1781.
Nel frattempo William Herschel a Bath aveva scoperto Urano, Messier iniziò ad osservarlo e, dopo aver riconosciuto grandi meriti ad Herschel per la difficile scoperta, passò i suoi dati a de Saron, abile matematico, che fu tra i primi a calcolarne l’orbita e stabilire che non era una cometa, ma un pianeta, come fu subito confermato da Boscovich, Lexell, Lalande e Méchain.
Per riprendersi da un incidente, una caduta da circa sei metri, interruppe l’attività per quasi un anno, anche se nel 1782 Méchain scoprì la nebulosa M107, che sarà l’ultima del Catalogo di Messier. Nello stesso anno William Herschel e la sorella Caroline, stimolati dal catalogo di Messier, iniziarono una sistematica ricerca nel ‘cielo profondo’ con i loro strumenti molto migliori, catalogando un totale di 2500 oggetti fino al 1802 (molti tuttavia non sono stati confermati e molti erano già stati scoperti).
Nel 1783 Méchain inviò una lettera a Bernoulli a Berlino, insieme ad una traduzione del catalogo di Messier, chiedendone la pubblicazione sull’Astronomisches Jahrbuch del 1786, curato da Bode. Comunica l’aggiunta degli ultimi oggetti da lui scoperti e chiede di togliere M102, ritenuta una doppia osservazione di M101, iniziando un dibattito ancora aperto sulla identificazione di tale oggetto (forse NGC 5866).
Da allora Messier non si rivolse più alla ricerca di nebulose, forse avendo perso interesse dopo l’inizio della sistematica esplorazione di Herschel con strumenti coi quali non poteva competere, e continuò la caccia alle comete. Tuttavia fece alcune dettagliate osservazioni e descrizioni di ammassi come Presepe (M44) e Pleiadi (M45) e della Galassia di Andromeda (M31).
Il catalogo di Messier fu poi corretto e ampliato fino a M110 solo nel XX secolo ed ancora oggi la attribuzione del numero preceduto dalla lettera M indica gli oggetti di Messier.
Nel 1785 Pierre Méchain divenne Direttore di Connaissance des Temps, carica che manterrà fino al 1792 e sembra che anche Messier sia stato redattore, nel frattempo entrambi continuarono insieme la fruttuosa ricerca di comete, tra le quali la prima apparizione nel 1786 della cometa Enke (con il più breve periodo, di soli 3,3 anni), e la Tuttle nel 1790.
Intanto era scoppiata la Rivoluzione Francese e nel periodo del Terrore fu ghigliottinato l’amico di Messier, de Saron, appena dopo avere terminato il calcolo dell’orbita della cometa scoperta nel 1793. In quel periodo Messier, Astronomo della Marina, perse il posto e il salario, Méchain era in Spagna per le sue misure del meridiano, ma perse le sue proprietà, si rifugiò in Italia e tornò a Parigi nel 1795.
Entrambi rimasero all’Institute Nationale des Sciences at Arts (Institute de France) che prese il posto della vecchia Accademia delle Scienze e Méchain fu uno dei quattro astronomi chiamati al Bureau des Longitudes, seguito da Messier l’anno successivo dopo il ritiro di Jean Dominique Cassini (Cassini IV).
Messier nel 1800 sentì il bisogno di spiegare l’origine del suo Catalogo: a suo dire, dopo la scoperta della nebulosa vista nel 1758 quando osservava una cometa, il suo intento era quello di determinare esattamente la posizione degli oggetti che potevano essere confusi con una cometa per la loro nebulosità, per aiutare gli astronomi nella caccia alle comete.
Dopo la scoperta del primo asteroide, Ceres, da parte di Piazzi e di Pallas da parte di Olbers prese parte alla loro osservazione e scoprì la sua ultima cometa C/1801 Pons, portando il numero delle ‘sue’ comete a 20 (13 originali e 7 indipendentemente riscoperte).
Pierre Méchain divenne Direttore dell’Osservatorio di Parigi, ma per proseguire nelle sue misure di longitudine e latitudine si recò nelle isole Baleari e morì di febbre gialla nel 1804.
Messier ebbe l’onore di ricevere da Napoleone stesso nel 1806 la Legion d’Onore, ma macchiò la sua reputazione scientifica dedicando proprio all’Imperatore la grande cometa scoperta nel 1769, l’anno della nascita di Napoleone, ritenendola un segno del cielo. Fu l’ultima volta che un astronomo serio sembrò aderire a credenze astrologiche.
In vecchiaia ridusse molto, ma non cessò del tutto, le sue osservazioni, anche per una grave diminuzione della vista e presentò la sua ultima memoria all’Institute de France nel 1807. Fu colpito da paralisi parziale nel 1815 e, pur partecipando ancora a riunioni accademiche, la sua vita divenne sempre più difficile fino alla morte nella sua casa di Parigi. È sepolto nel cimitero di Père Lachaise a Parigi.
Oltre alla nomina a tutte le principali Accademie, Jerome de Lalande propose di dedicargli quando era ancora in vita una costellazione, Custos Messium, situata tra Cepheus e Cassiopeia, ma la cosa non ebbe seguito. Poi a lui furono intitolati un cratere lunare e un asteroide (7359 Messier, scoperto nel 1996), ma senz’altro l’onore maggiore è stato quello di mantenere il suo ‘numero di Messier’ agli oggetti del cielo profondo.