Antonio…

“Ciao Antonio!” E non siamo stati capaci di scrivere altro, increduli, attoniti; ciao, come se con quella foto ci dessimo appuntamento al prossimo incontro.
E invece no: “dopo lunga malattia”… così abbiamo detto ai soci attraverso la m_l, quella lunga malattia che avevamo imparato a conoscere attraverso i suoi racconti, i suoi occhi.
Sempre paziente, non aveva mai abbandonato la speranza, fino agli ultimi giorni di agosto, quando il suo silenzio, l’assenza dei suoi mail ci aveva fatto temere, capire.

Scriveremo ancora di lui, ne scriveranno gli altri: i suoi studi, la carriera scientifica, le sue pubblicazioni, i suoi anni nell’AIF. Quindici anni come membro del Consiglio Direttivo, di cui sei come Presidente. Anni in cui ha dato tanto all’AIF, la sua pazienza, i suoi consigli, la sua disponibilità. Molti hanno scritto: mi ha sempre aiutato, quando ho avuto bisogno.

È stato Presidente nei rapporti con le Istituzioni e con i soci, in ugual modo. Ha passato le sue ore notturne con i suoi “Fisici”: la sua passione per la storia della fisica e le sue approfondite conoscenze lo avevano portato a lavorare su quelle biografie – inizialmente quasi un divertimento – con una ricerca puntuale e minuziosa. Più di un decennio: il WYP, l’Anno dell’Astronomia, dell’Anniversario dell’Unità d’Italia, l’Anno della Luce; tante ore spese, anche a scapito del suo riposo.

Lo abbiamo accompagnato, pochi metri tra la Chiesa e il piccolo cimitero di Mozzano, dove riposa. In una mattina tiepida di settembre, uno dei giorni in cui avrebbe lasciato la sua Mozzano dove amava trascorrere i mesi estivi, portando con sé sempre il suo lavoro. Incontrando gli amici di sempre, numerosi quella mattina.
Abbiamo condiviso con la famiglia, la sua anziana madre, il dolore, portando soprattutto il nostro dolore e quello di tanti soci, degli “ospiti stranieri”, di tutti quelli che attraverso l’AIF avevano imparato a conoscerlo, apprezzandone le doti umane, il senso dell’amicizia. Antonio ha dato sostanza al termine amicizia.

Il Liceo Romagnosi, dove ha insegnato per tanti anni, la sua città, Parma, lo hanno ricordato, lo hanno pianto, sottolineando le due doti di insegnante appassionato del suo lavoro, gli anni in Vicepresidenza.

Antonio era tutte queste cose e, come scriveva terminando molte sue biografie, “amava la musica, il teatro, la poesia”. Durante le vacanze non disdegnava passeggiate in montagna, arrampicate. Vorremmo dedicargli un asteroide, se fosse possibile; certamente gli dedicheremo la nostra gratitudine, il nostro ricordo.

Ciao Antonio!

Alberto, Giorgio, Rita e Silvano

 GH

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